Firmata ieri l’ipotesi di accordo sul contratto decentrato per le lavoratrici e i lavoratori di Agenas. “Nel contratto decentrato si sono recuperate maggiori risorse per la contrattazione, derivanti dai risparmi su straordinari e buoni pasto non utilizzati nel 2020. Destinata una quota consistente di risorse per le progressioni economiche orizzontali (PEO) e migliorati i criteri per la produttività, anch’essa voce che registra un segno più, così come per l’attribuzione degli incarichi, per i quali dovrà essere definito un nuovo regolamento entro ottobre. Il riconoscimento economico e una migliore definizione dei ruoli e delle professionalità è essenziale per chi svolge un ruolo così strategico al servizio della sanità pubblica”, commentano Paolo Terrasi, Sandro De Paolis e Angelo Angritti – responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “Per le lavoratrici e i lavoratori di Agenas, risposte anche in termini di gestione dei tempi di lavoro, con l’aumento delle fasce di flessibilità. Assieme al contratto, è stato poi definito anche il regolamento sugli incentivi tecnici, un altro importante istituto per la quale è essenziale la definizione interna dei criteri di attribuzione, in piena trasparenza e nel rispetto delle innovazioni legislative. Nel contratto si prevedono piani di razionalizzazione, finalizzati a individuare spazi di ulteriore incremento delle risorse del fondo”, proseguono i sindacalisti. “Una notizia positiva e un buon lavoro fatto per dare risposte a lavoratrici e lavoratori, gravati in questi ultimi due anni dagli ulteriori incarichi dell’Agenzia e dal ruolo chiave assunto durante la pandemia per il coordinamento delle politiche sanitarie tra stato e regioni. Un organico stabile a cui è stato chiesto molto, e su cui ha pesato anche l’interruzione della collaborazione con i circa 70 precari “storici”, al loro fianco da anni e per i quali ancora non è stata trovata la definitiva soluzione. Mentre l’Agenzia continuerà ad avere una funzione fondamentale nel post pandemia e per l’impiego delle risorse del Recovery plan destinate all’innovazione dei servizi sanitari”. “Dopo l’ennesima fumata nera di inizio luglio, quando è saltato l’emendamento al decreto Sostegni-bis che avrebbe consentito di aumentare la pianta organica e ricreare la possibilità di assumere i precari lasciati a casa da gennaio, si attende il nuovo tavolo al Ministero della Salute, martedì 27 luglio, sperando di uscire definitivamente da un paradossale impasse che ha lasciato in questi mesi 70 famiglie senza reddito. Ci auguriamo che arrivi il giusto interessamento e la dovuta disponibilità da parte dei vertici del Ministero e dello stesso Ministro Speranza a restituire lavoro e dignità a chi ha già le giuste competenze e professionalità per far funzionare bene l’Agenzia, nel pieno rispetto delle relazioni sindacali e degli impegni assunti e finora disattesi”, concludono Terrasi, De Paolis e Angritti.
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