Si è tenuto in data 19 Maggio un incontro sindacale da remoto sulla presentazione della prima bozza di piano ferie. La Cgil aveva chiesto la convocazione urgente a seguito delle mail di alcuni responsabili che organizzavano piani ferie in alcuni settori al pubblico senza che l’Azienda avesse avuto alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori. La Cgil, ha aperto il proprio intervento contestando tale modalità di azione ed ha chiesto la modifica di alcuni punti del documento presentato.
Per il settore museale permane l’assenza dei blocchi che, ricordiamo, fu richiesto ed ottenuto proprio da questa Organizzazione; nell’incontro odierno ha inoltre evidenziato che il numero di personale a cui sarà consentito di assentarsi a luglio ed agosto è diminuito rispetto al piano 2019, presumibilmente ma ne ha chiesto conferma, a causa della riduzione d’organico. Per il settore turistico la Cgil ha stigmatizzato quanto affermato nella mail inviata al personale lo scorso 10 maggio circa il rientro in sede del personale in agile nel settore del call center, oggi riportato nuovamente nella bozza, chiedendone l’eliminazione. Si è inoltre richiesto di restringere il range dei periodi estivo e natalizio giudicando impossibile, oltre che surreale, la sovrapposizione di richieste oltre il 50% il 14 giugno oppure il 13 dicembre.
Biblioteche ed Informagiovani mantengono l’impianto del 2019 ed il dettaglio delle chiusure sarà in seguito comunicato, non appena disposto da Roma Capitale. Per il personale impiegatizio della sede di via Benigni la Cgil ha rappresentato il mai sopito dissenso rispetto alla chiusura aziendale. In tal senso appare poco comprensibile che anche l’Amministratore Unico si sia dichiarato contrario alla serrata agostana, che nel contempo si richiedano presidi di interi settori quali Eventi, Ufficio del Personale, Amministrazione, Legale, Logistica, CRD, Patrimonio Culturale… e tuttavia sia stata riproposta la chiusura nella bozza d’accordo.
Questa Organizzazione ha quindi richiesto di eliminarla, valutando un primo passo positivo almeno la sua riduzione passando dalle due settimane previste ai pochi giorni immediatamente precedenti e successivi al 15 agosto. Per i lavoratori fuori sede resta il principio delle deroghe concordate con i funzionari comunali.
La Cgil, nel dichiarare la propria indisponibilità a sottoscrivere accordi che non rispettino le norme vigenti nazionali e contrattuali, ha chiesto di allungare i termini di presentazione delle richieste – di fatto annullando il termine del 31 maggio disposto nelle mail impropriamente inviate al personale- ha posto la necessità di conoscere le motivazioni per le quali alcuni settori abbiano goduto di proroghe al termine normativo del 30 aprile, e chiesto di riportare sempre al tavolo sindacale la discussione, evitando le iniziative dei singoli. L’Amministratore si è impegnato a valutare le ipotesi presentate e a riconvocare il tavolo la prossima settimana.