“La nostra mobilitazione e la proclamazione dell’assemblea-presidio di domani hanno costretto la giunta di Roma capitale e i vertici dell’amministrazione capitolina ad intervenire.
Ripristinato il diritto alla scuola per i 287 bambini disabili delle scuole del V municipio, privati della scuola e del servizio di integrazione scolastica in queste settimane, per la mancata rimodulazione del servizio da parte degli uffici municipali, nonostante i protocolli sottoscritti con Roma Capitale”, riporta la Fp Cgil di Roma e Lazio in una nota.
“La situazione si è sbloccata dopo l’avvio della mobilitazione: siamo stati contattati dagli assessori Podeschi e Mammarella del V municipio, che ci hanno convocato assicurandoci l’avvenuta firma sulle tre determine, da cui dipendeva la garanzia del diritto allo studio per gli alunni disabili e la continuità del salario per i lavoratori OEPA.
Solo dopo la nostra denuncia, che ha chiamato direttamente in causa i vertici di Roma Capitale, l’Assessora Mammì, come hanno riportato gli assessori, ha contattato il Municipio e questa mattina il Presidente, gli assessori competenti, i direttori dei servizi educativi e della ragioneria sono stati convocati in Campidoglio, alla presenza della ragioneria generale di Roma Capitale, per rimuovere ogni ostacolo al ripristino del servizio”, prosegue il sindacato.
“Seppure siamo soddisfatti per aver riconquistato un diritto fondamentale per gli alunni disabili, e aver garantito lavoro e retribuzione per gli operatori, non possiamo fare a meno di rammaricarci della condizione in cui versano i diritti della popolazione fragile della città, in balia della mancanza di programmazione degli organi politici, di impasse burocratici e difficoltà poste da dirigenti, sempre sul filo dell’emergenza. Un cavillo può fare la differenza tra avere o non avere un servizio così importante, e avere ricadute drammatiche sulla vita di un alunno disabile, negandogli l’accesso alla scuola e il diritto allo studio e all’integrazione. Ancora una volta è stata la mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori e della Cgil a doversi far carico di far uscire dall’inerzia amministrativa il municipio e la giunta comunale. Ancora una volta è toccato alla FP Cgil ristabilire quello che dovrebbe essere un principio cardine di chi amministra i cittadini: i diritti, soprattutto delle fasce più fragili, devono essere sempre garantiti, eliminando – e non creando – difficoltà al loro effettivo esercizio”, conclude la Fp Cgil di Roma e Lazio.