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Test e tamponi con le risorse del welfare: Raggi basta con la politica degli annunci!

 Facile fare annunci con i soldi dei lavoratori!

Mentre continuano a mancare misure certe e protocolli chiari sulla prevenzione e il controllo della diffusione dei contagi nei tanti uffici, scuole e servizi di Roma Capitale, la Sindaca Raggi prova a fare uno strumentale operazione con i soldi dei dipendenti, annunciando di voler utilizzare una parte degli 8,5 milioni di euro destinati al welfare integrativo del personale per effettuare tamponi e test salivari ai dipendenti del Comune,  ai lavoratori delle partecipate e agli studenti delle scuole presso l’I.P.A.

Non si contesta certo il principio: le campagne massive di prevenzione possono e devono essere fatte tra lavoratori e cittadini, utilizzando tutte le risorse disponibili nel bilancio come attraverso i finanziamenti stanziati da Governo e Regione.

Siamo stati i primi a chiedere e ottenere che venissero testati i lavoratori più esposti, come la polizia locale, per estenderli poi a tutti i lavoratori. Chiediamo da tempo interventi efficaci e chiari su tutti gli aspetti relativi a prevenzione e controllo all’interno delle strutture e dei servizi di Roma Capitale. Per le scuole, siamo stati in piazza martedì 27 ottobre per rivendicare organizzazione, sicurezza e coperture adeguate, a tutela della salute di educatrici, insegnanti e ragazzi: una protesta che la Sindaca stessa ha ignorato nei fatti segnando così per l’ennesima volta una distanza siderale tra gli annunci fatti a favore dei media e la realtà delle condizioni lavorative anche in ordine alla sicurezza in cui si trovano ad operare i dipendenti di Roma Capitale. Questa è un’uscita avventata che sa più di lancio elettorale che di effettiva attenzione alla sicurezza dei lavoratori.

Perché devono essere i lavoratori a pagare?

Pagherebbero, e due volte per un’iniziativa volta alla tutela della salute e della sicurezza che il datore di lavoro deve garantire:

1) verrebbero utilizzate risorse decentrate già accantonate per il welfare 2020.

2) l’IPA stesso è finanziato dai lavoratori, con contributi volontari che vengono detratti in busta paga mensilmente.

Tra l’altro, dopo le note vicende giudiziarie, l’IPA si trova da tempo in difficoltà nel garantire le prestazioni sanitarie ai propri iscritti in modo efficace e in tempi adeguati, per la chiusura di sedi e laboratori.

Una parte delle risorse destinate al welfare possono oggi essere destinate, attraverso una sezione specifica, in modo più opportuno, per ridurre i disagi che questa pandemia sta comportando a lavoratori e famiglie. Come la stipula di polizze sanitarie integrative speciali contro i rischi derivanti  dal Covid 19 volte a sostenere i lavoratori colpiti dal virus con indennizzi per chi è costretto a rimanere a casa in quarantena o isolamento fiduciario per sé o a seguito di positività di un componente del nucleo familiare, per le giornate di ricovero per le terapie intensive o sub-intensive o alla convalescenza post terapia intensiva e sub-intensiva.

L’amministrazione non ha fatto proposte per più di un anno e, senza rispetto del confronto che si stava svolgendo proprio su questo tema, due giorni fa lancia la proposta di questa campagna con toni enfatici, coprendo quanto non fatto finora sul tema della sicurezza e sfruttando l’onda dell’emergenza. Senza contare che, contemporaneamente a queste dichiarazioni, veniva messo a punto dal Governo lo stanziamento di risorse, nel Decreto “ristori”, da destinare alle Regioni per i tamponi antigenici rapidi da far effettuare ai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.

La Sindaca eviti di fare campagne elettorali a spese dei dipendenti capitolini, e pensi con serietà alla sicurezza, sotto tutti gli aspetti, di chi ogni giorno garantisce i servizi di Roma Capitale.

Roma, 30 ottobre 2020