“Le istituzioni, a partire dalla Regione Lazio, restano immobili di fronte a retribuzioni e contrattazione bloccate da questioni burocratiche interne, nonostante lo spirito di abnegazione mostrato dai lavoratori in tutti questi mesi di emergenza. Sono mesi che chiediamo un intervento, ma la risposta è un imbarazzante immobilismo. Ora basta. Il 22 febbraio i lavoratori saranno in presidio sotto la direzione generale del San Giovanni Addolorata, dalle ore 11 alle 13. E se non basterà il 31 marzo sarà sciopero”. Sale il tono della mobilitazione dei lavoratori dell’ospedale romano, in protesta dal novembre scorso quando il Collegio dei sindaci ha di fatto bloccato i fondi destinati a remunerare la produttività del personale. Dopo il fallito tentativo di conciliazione, i sindacati ora denunciano il silenzio della Regione Lazio a cui è stato più volte chiesto con forza di intervenire.
“Non abbiamo visto alcun passo avanti da parte dell’azienda e dalle istituzioni nessuno si è fatto sentire, mentre i salari dei lavoratori, costantemente impegnati in prima linea contro la pandemia e per la campagna vaccinale, vengono ingiustamente decurtati”, denunciano Massimiliano De Luca, Giovanni Fusco e Alberto Checola, segretari territoriali di Fp Cgil Roma e, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma Lazio. “E’ inaccettabile. Chi lavora e rischia la vita merita rispetto e riconoscimento e non certo la beffa di trovarsi con il salario accessorio tagliato”.
“Tanto più che le risorse, stanziate dalla Regione Lazio, ci sono e sono state certificate il 20 dicembre scorso. Così come c’è la disponibilità della direzione ad avviare la contrattazione integrativa. Ma il presidente del Collegio dei sindaci, nominato dalla Regione, continua a smentire la Regione stessa e a tenere ferma la contrattazione sui fondi 2019, 2020 e 2021. Non accettiamo che la burocrazia interna metta a rischio il diritto fondamentale alla retribuzione”.
“La Regione Lazio deve scuotersi dal torpore e intervenire subito”, proseguono i sindacalisti. “Bisogna mettere il personale nelle condizioni di dare il meglio. Anche attraverso segni tangibili come il premio di produttività e il rinnovo dei contratti di lavoro, fermi da 3 anni. Le trattative devo essere avviate immediatamente”.
“Per questo, dopo lo stato di agitazione indetto a novembre, renderemo sempre più forte la nostra mobilitazione”, concludono De Luca, Fusco e Checola. “Il 22 febbraio prossimo saremo in presidio sotto la direzione dell’azienda e, se non avremo risposte, il 31 marzo sarà sciopero di tutto il personale del San Giovanni Addolorata”.