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Sanità privata, il presidio Cgil Cisl Uil al Ministero della Salute. La politica si faccia garante per il rinnovo del contratto

Questa mattina al Ministero della Salute la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità privata. 

FP Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio con tantissimi i lavoratori in piazza, nuovo capitolo di una lunga mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale, fermo a 12 anni fa, in vista dello sciopero nazionale previsto per il 20 settembre. Fermi i salari, la crescita professionale, tante le disuguaglianze rispetto ai contratti applicati ai lavoratori della sanità pubblica in tema di diritti e tutele. Erogano servizi pubblici alla salute e la vergogna di un contratto fermo, per la mancanza di disponibilità dalle parti datoriali private di mettere sul piatto le giuste risorse, é inaccettabile.

Le istituzioni nazionali e regionali che regolano i rapporti con l’imprenditoria privata devono mettere in campo ogni azione necessaria allo sblocco delle trattative, facendosi garanti dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che contribuiscono ogni giorno a portare avanti i servizi pubblici alla salute, per un terzo nel Lazio erogati da strutture accreditate. Insieme a un intervento complessivo e deciso per nuove regole per l’accreditamento, Maggiore trasparenza nella gestione dei bilanci, stop al precariato.
Al Ministero, dove il nuovo Ministro Speranza si è appena insediato, é in corso ora l’incontro  con la delegazione di lavoratori e i segretari generali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sorrentino, Petriccioli e Librandi.

“Passiamo dagli impegni alla concretezza – proseguono i sindacati regionali, in piazza con le categorie nazionali di funzione pubblica Cgil Cisl e Uil – non ci fermeremo finché non avremo un nuovo contratto e regole certe per riequilibrare il sistema”.

Natale di Cola, Segretario Generale Fp Cgil Roma Lazio, a AdnKronos: 

Da 12 anni senza contratto, il ministro Speranza prenda posizione. Questo stiamo gridando al Ministro e alle istituzioni.
“Aris e Aiop ci avete affamato, stessi diritti stesso contratto”, lo gridiamo e lo leggiamo nei cartelli esposti davanti l’entrata del ministero.
Lo diciamo da mesi con Cisl e Uil, le nostre priorità legare il rinnovo del contratto agli accreditamenti delle strutture sanitarie per togliere questa scusa che ha portato a 12 anni senza contratto. E poi rivedere le regole, perché è troppo il precariato che c’è nelle strutture private del Lazio.
Infine la trasparenza, perché è impensabile che gruppi che fanno utili con soldi pubblici non siano trasparenti. Ci sono infatti gruppi di cliniche che fanno utili e non rinnovano i contratti, e poi ci sono altri che magari hanno anche attività losche, noi nel Lazio abbiamo avuto diversi casi che poi portano a crisi e fallimenti. Solo nella regione sono coinvolti più di 25 mila lavoratori e assicurano circa il 45% dei servizi pubblici. In tutta Italia si stanno facendo iniziative simili a questa sotto il ministero della salute, oggi qui ci sono i tre segretari nazionali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fp: arriveremo allo sciopero nazionale, il 20 settembre.
Ci aspettiamo dal nuovo Governo, visto che la competenza è anche regionale, che cada ogni scusa di conflitto tra Regione Lazio e Governo. Siccome una delle priorità del nuovo esecutivo è investire in sanità, e quella privata accreditata è metà del Ssr, è giusto che anche in questo settore ci siano regole e diritti per i lavoratori.

Massimiliano Rizzuto, responsabile sanità privata di Fp cgil Roma e Lazio, a Radio Articolo 1

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Il comunicato precedente

Le foto (credits: Simona Caleo) – su rassegna.it 

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