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S.Andrea, il primo trapianto di faccia in Italia. Possibile grazie al grande lavoro degli operatori sanitari.

5976.gifAlle  3 di notte di venerdì 21 settembre l’ospedale Sant’Andrea era operativo come se fosse lunedì mattina. Decine di operatori della sanità occupavano i corridoi ed i locali del nosocomio romano, dal personale medico ed infermieristico fino al personale ausiliario e di supporto, dal personale amministrativo agli addetti alla vigilanza. Ognuno ha fatto il proprio lavoro per far si che si un progetto partito tre anni fa prendesse forma e arrivasse a compimento.

Il primo trapianto in Italia del genere, è la dimostrazione di cosa sia capace la macchina della sanità pubblica, nonostante le risorse sempre minori. Un’ importante occasione per riflettere su quanto sia importante investire sulle risorse, soprattutto  umane, nella sanità pubblica. Anche per questo richiamiamo l’attenzione sull’accelerazione delle procedure assunzionali e di un piano straordinario nella Regione Lazio.

“L’impegno che oggi ci porta sulla prime pagine dei giornali è lo stesso impegno che gli operatori della sanità dimostrano ogni giorno. Come sanitario – scrive Gabriele Cocco, Fp Cgil Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea – sono orgoglioso del lavoro svolto e che ancora si sta svolgendo da parte di tutti i colleghi di tutti i ruoli, dalla terapia intensiva, alla sala operatoria, soprattutto della preziosa ed instancabile attività del Coordinamento Locale Prelievo Organi e Tessuti”.

LA NOTA AZIENDALE