Le condizioni di lavoro nelle RSA del Lazio, raccontate dagli operatori sanitari che vi operano.
Il 13 luglio alle 16, in diretta Facebook dalla pagina della Fp Cgil di Roma e Lazio, il dibattito con lavoratori e rappresentanti istituzionali, per una riflessione complessiva sul sistema delle RSA e dell’assistenza sanitaria territoriale, a partire dal lavoro.
Dopo l’emergenza Covid, si è resa indispensabile rivedere l’organizzazione della rete territoriale di assistenza sanitaria a partire dalle residenze sanitarie per anziani, in grandissima parte, come le lungodegenze, le strutture riabilitative e gli hospice, affidate a strutture private accreditate, e risolvere rapidamente le criticità su condizioni di lavoro, tenuta occupazionale e qualità dei servizi.
“L’interlocuzione aperta con Cisl e Uil con la Regione Lazio deve arrivare rapidamente a soluzioni condivise e tangibili, per il lavoro e per i servizi. Nel giorno in cui si aprirà il tavolo nazionale per superare la vergogna del contratto nazionale di riferimento, l’ Aiop RSA, 8 anni fa rinnovato senza la firma di Cgil Cisl Uil per l’inaccettabile arretramento su livelli retributivi e diritti, la Fp Cgil di Roma e Lazio si confronta con lavoratori e istituzioni per mettere in fila tutti i temi collegati alla gestione delle strutture e al lavoro nelle RSA”, così il Segretario Generale Fp Cgil Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli.
“In emergenza Covid, gli operatori sanitari e tutti i lavoratori coinvolti hanno garantito ogni giorno assistenza ai pazienti in condizioni critiche, mettendo seriamente a rischio la loro stessa salute. Alle criticità pregresse si sono aggiunte evidenti carenze nel rispetto dei protocolli di sicurezza, dalla gestione dei contagi alla fornitura dei DPI. Spesso subendo dai datori di lavoro ingiuste pressioni. Il caso del San Raffaele Rocca di Papa,a cui è stato revocato l’accreditamento all’esito delle verifiche dopo i decessi avvenuti nella struttura, è emblematico ma non isolato. Prima ancora della revoca, la struttura ha avviato i licenziamenti (illegittimi secondo le norme in vigore) per 148 lavoratori. Per questo è al centro del confronto con la Regione Lazio la definizione di meccanismi di salvaguardia occupazionale che valgano per tutti i casi di revoca degli accreditamenti, così come la rimodulazione dei servizi e la riattivazione dei posti letto in strutture pubbliche o di nuovo accreditamento”, prosegue Cenciarelli.
“È inaccettabile che siano i lavoratori a pagare la malagestione e il mancato rispetto di regole e diritti in nome del profitto. Il diritto universale alla salute è prioritario, e nelle RSA come in ogni altra struttura pubblica e privata in cui si garantiscono servizi sanitari e sociosanitari a tutti i cittadini, i diritti, le tutele e le condizioni di lavoro devono essere uguali per tutti. La Fp Cgil insieme alla Confederazione da tempo ribadisce la necessità di rinforzare il ruolo dell’istituzione pubblica non solo nel controllo ma anche nella gestione diretta dei servizi, legando a doppio filo il miglioramento delle condizioni di lavoro con l’innalzamento degli standard di assistenza da garantire ai cittadini”, conclude il Segretario della Fp Cgil.
Oltre agli interventi di lavoratori e lavoratrici, parteciperanno al dibattito i Consiglieri regionali Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Lavoro, Marco Vincenzi, Capogruppo del Partito Democratico, Marta Bonafoni, componente delle commissioni Lavoro e Sanità, Loreto Marcelli, M5S, Vice Presidente Commissione Sanità e componente commissione lavoro. Interverranno Alessandra Romano, Segretaria Generale Spi Cgil Roma e Lazio e Natale di Cola, Segretario Cgil Roma e Lazio.