Fp Cgil e Cisl FP: “Troppe questioni aperte per lavoratori e servizi a cui non si dà risposta”.
Gli assistenti sociali e i lavoratori del Dipartimento politiche sociali di Roma Capitale sono da oggi in stato di agitazione. I lavoratori sono sovraesposti e numerose sono le criticità che quotidianamente si trovano ad affrontare, senza alcuna progettualità per rendere sostenibili i carichi di lavoro. Condizioni inaccettabili e servizi al collasso: Fp Cgil e Cisl Fp annunciano la mobilitazione.
“Dalla sicurezza in cui operano a compiti e funzioni non dovuti – si legge nella nota – i lavoratori non riescono a gestire l’utenza. Mentre Roma Capitale assegna al Dipartimento anche la gestione dell’assistenza alloggiativa, che sarebbe materia propria delle politiche abitative. E senza un piano che risolva l’emergenza alloggi e individui una nuova collocazione per chi viene sottoposto a sgombero, si apre un ulteriore area di emergenza sociale impossibile da gestire.
Mentre le richieste di intervento socio-assistenziale aumentano, agli assistenti sociali si chiede di supplire alla carenza di personale amministrativo e di assumersi responsabilità al di là delle loro funzioni. Quando si opera quotidianamente con persone in gravi condizioni di fragilità, la sicurezza di lavoratori e assistiti dovrebbe essere al primo posto. Manca però un efficace e articolato sistema di vigilanza in ognuna delle sedi municipali dove avvengono i colloqui. Viene istituita la Pronta reperibilità senza conto dei vincoli normativi in materia.
Sono tutti temi che l’Amministrazione ben conosce, ma a cui finora non ha dato risposte risolutive. Mentre è da qui che si dovrebbe ripartire per la costruzione di un progetto sociale che vada incontro alla sempre maggiore richiesta di servizi da parte dei cittadini”.
È assurdo che chi si occupa di sostenere le fasce più fragili della popolazione, si trovi a pagare in prima persona gli effetti di carenze organizzative e di investimento in una delle più importanti aree di servizi al cittadino, cui l’Amministrazione della città più vasta del Paese è chiamato a rispondere”.
La nota dello stato di agitazione Cgil-Cisl (5 febbraio 2019)