In data 17 maggio 2021 si è tenuta la riunione periodica annuale sulla sicurezza. La legge 81/08 prevede che alla suddetta riunione siano presenti: il datore di lavoro, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, il medico competente ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Prima di entrare nel merito degli argomenti della riunione preme purtroppo ribadire che durante l’intero periodo di emergenza pandemica c’è stata la totale mancanza di comunicazioni specifiche ai rappresentanti dei lavoratori da parte degli Uffici preposti. Nulla anche la consultazione degli RLS sulla gestione delle singole criticità legate al Covid-19 o di concertazione legate alla presenza del “Comitato Covid” pur previsto nel protocollo condiviso del 14 marzo 2020 e nel successivo del 6 aprile 2021, costituito a Zetema ma con solo tre incontri all’attivo.
Gli scriventi RLS Cgil, dopo aver ribadito all’Azienda lo sconcerto per la mancanza di collaborazione, la sospetta irregolarità riguardo la gestione dei casi in funzione del contenimento del virus, e la conseguente diminuzione della tutela della salute e del benessere dei lavoratori, hanno ritenuto di dover coinvolgere le autorità competenti, nello specifico rivolgendosi allo Spresal, l’ufficio della ASL che si occupa propriamente delle tematiche in oggetto. Tale scelta si è ritenuta indispensabile per la difesa dei lavoratori dell’azienda che in questi mesi hanno sollecitato gli RLS a prendere posizioni chiare in termini di salute e sicurezza data l’emergenza pandemica nazionale. Spiace notare che nemmeno tale presa di posizione dei rappresentanti dei lavoratori abbia indotto l’Azienda a cercare un dialogo costruttivo.
Nel documento consegnato agli scriventi Rappresentanti dei lavoratori dall’ispettore della Spresal che si è recato in azienda per il sopralluogo, si evince che quest’ultimo ha interloquito con un RLS che svolge la propria attività negli uffici di via Benigni. Nessuna informazione è stata fornita alla scrivente riguardo l’esito del sopralluogo effettuato dalla ASL, né ci sono state chieste le motivazioni di tale atto, motivo per cui la CGIL ha richiesto l’accesso agli atti ed è in attesa della documentazione. Spiace notare ancora una volta la mancata condivisione delle informazioni non solo da parte dell’Azienda ma anche da chi rappresenta i lavoratori.
Resoconto della riunione svolta in modalità telematica dopo oltre otto mesi di totale assenza di confronto. Abbiamo posto come punto focale quello di conoscere le risultanze dell’ispezione anche alla luce della dichiarazioni della RLS intervistato. Nessuna dichiarazione specifica è stata rilasciata né dall’azienda né dall’RLS. Alla nostra istanza specifica il medico competente ha dichiarato di non essere stato neppure informato del controllo ispettivo e di suoi riscontri. La ritrosia dei coinvolti ed il mancato interessamento del medico, sulle motivazioni che ci hanno portato a tale atto costituiscono per noi ulteriori aspetti gravissimi. La riunione, a cui erano presenti innumerevoli funzionari aziendali è iniziata con le dichiarazioni del medico competente in merito alle visite di sorveglianza sanitaria durante il 2020, le idoneità al servizio, le statistiche sugli infortuni. Ci stati inoltri comunicati il numero di casi Covid-19 riscontrati in azienda nel corso del 2020: n.30 lavoratori Zetema e n.33 lavoratori esterni (fornitori di servizi, Sovrintendenza, etc).
Abbiamo poi richiesto informazioni sui lavoratori in condizione di fragilità e sulle modalità del loro rientro a fine emergenza sanitaria. Anche su tale tema non abbiamo avuto l’impressione di un’Azienda perfettamente consapevole delle proprie azioni, oltre che delle norme. Ci siamo poi concentrati sui Near miss (incidenti mancati) che sono fondamentali per riconoscere i possibili pericoli finalizzati anche alla corretta redazione del DVR. Su quest’ultimo punto ricordiamo le nostre pluriennali battaglie per la correzione dei documenti mal redatti e/ o incompleti ed abbiamo dovuto ricordarne l’importanza per smorzare la scarsa attenzione che l’Azienda continua a riservare al tema generale della sicurezza – lo avvalora il fatto che la convocazione della riunione annuale di così rilevante importanza era stata inizialmente convocata alle ore 16,00 per terminarla alle ore17,00.
Si è proseguito con le non conformità e con la specifica della Pianificazione e dei controlli operativi per l’eliminazione dei pericoli. Al termine ci è stato comunicato che a breve partirà un nuovo studio sullo “Stress da lavoro correlato” in Azienda: non si hanno date ma sarebbe di prossima partenza. Anche qui ci permettiamo di sottolineare la nostra contrarietà. Le norme del D.L. 81/08 e le deliberazioni attuative successive, prevedono che tale indagine avvenga con una determinata tempistica e con il coinvolgimento diretto degli stessi lavoratori con cadenza regolare, o in caso di variazione organizzativa. Come si possa pensare, data peraltro la situazione attuale, di liquidare il tema come un’informativa alle RLS sfugge a chi scrive.
Si è poi passati alla illustrazione del piano di formazione con le relative scadenze. Su questo, incredibilmente, una buona notizia: l’Azienda sta lavorando per un elevamento dei nuovi corsi di aggiornamento antincendio da medio ad alto rischio, soprattutto nell’ambito museale, così da permettere una migliore e più attenta formazione, per gli eventuali possibili implicazioni su tali luoghi di lavoro.
Abbiamo poi chiesto delucidazioni sull’intenzione della sovrintendenza di verificare lo stato di manutenzione dei defibrillatori, – data la presenza di tali strumenti in alcuni musei – per poter garantire un primo presidio d’intervento ai cittadini e lavoratori. L’ufficio sicurezza non ne era a conoscenza e riguardo la formazione dei lavoratori all’utilizzo dei defibrillatori, ci è stato detto che al momento non è previsto un corso di aggiornamento per quei lavoratori che fecero il corso di Ares 118.
Abbiamo chiesto se la mascherina donata dall’AU fosse stata inserita nei DPI, anche in ragione di quanto previsto dai recenti protocolli nazionali, ricevendo la risposta che le mascherine fornite al personale non costituiscono dispositivo ma piuttosto una strenna natalizia. Per quel che ci riguarda preferiremmo strumenti idonei per lavorare tutelati tutti i giorni. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, è quindi facilmente intuibile come la discussione sia stata lunga ed articolata, anche con alcuni momenti di tensione che hanno fatto abbandonare la riunione ad alcuni dei tanti convenuti, con nostro sommo rammarico visto che l’appuntamento ha cadenza annuale. Di tutto quanto posto dagli RLS appartenenti a questa Organizzazione non c’è traccia nello scarno verbale inviato per la sottoscrizione e a cui, ovviamente, eviteremo di apporre la nostra firma.
Abbiamo ritenuto di voler condividere con i lavoratori la situazione nella quale ci troviamo ad operare e porre istanze al fine di valutare insieme le iniziative da intraprendere, le tematiche da rappresentare in Azienda e, se necessario, in tutti gli organi competenti alla salute e alla sicurezza. Spiace inoltre non rappresentare qui la linea di tutti gli RLS che, seppur legittimamente, hanno solo fatto un rilievo al mancato riconoscimento del proprio titolo accademico prima del nome. Nel ribadire pertanto la piena disponibilità ad ascoltare le istanze dei lavoratori, restiamo a disposizione di tutti coloro che abbiano necessità di chiarimenti.