Per tutto il mese di febbraio si sono tenute le assemblee di Cgil Cisl Uil con tutti i lavoratori e le lavoratrici delle pubbliche amministrazioni del Lazio, sulle piattaforme contrattuali per il rinnovo.
L’8 marzo, in videoconferenza, alle 11, si terrà l’iniziativa a conclusione del percorso di assemblee per il comparto sanità pubblica, con i segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini.
“ In queste settimane abbiamo portato e stiamo portando le nostre proposte in tutti i posti di lavoro, discutendone con i lavoratori e le lavoratrici della sanità e rimettendo in fila le priorità per il rilancio di uno dei settori fondamentali della pubblica amministrazione. Partendo, ovviamente, dalle innovazioni contrattuali che costituiscono il cuore della piattaforma unitaria su cui dovrà aprirsi il confronto per il rinnovo”, dichiarano i segretari generali.
“In questi mesi di pandemia, il sistema sanitario ha affrontato una rivoluzione organizzativa improvvisa, si è risposto all’emergenza sanitaria chiedendo ai lavoratori un sovraccarico di impegno, a condizioni di lavoro e sicurezza non sempre ottimali. E i lavoratori hanno sostenuto sulle loro spalle l’accelerazione della risposta all’emergenza come le pregresse carenze, di organici e strumentazioni, che hanno aggravato la pressione. Per questo, i ritardi nell’erogazione dei bonus previsti quale riconoscimento dell’enorme sacrificio di ogni operatore sanitario in questo periodo, non solo ci indignano come sorda burocrazia, ma hanno il sapore di una vera e propria beffa per chi ha rinunciato alla propria vita privata e familiare, ha messo a rischio la propria salute, ha lavorato sempre e comunque, nonostante non sempre siano stati forniti in misura adeguata dispositivi e rispettate in toto le norme dei protocolli nazionali sulla sicurezza”, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.
“La vertenza sul contratto si lega alla complessiva necessità di investimento sulla sanità pubblica. Dieci anni di Commissariamento della Sanità Regionale hanno determinato disinvestimenti e mancato turnover che hanno ulteriormente impoverito gli organici e aumentato l’età media (55 anni) del personale in servizio. Un contesto che ha indebolito la capacità di offerta sanitaria pubblica: ci sono interi territori dove vivono migliaia di cittadini senza un ambulatorio pubblico. L’assistenza domiciliare è inoltre significativamente al di sotto delle percentuali previste dalla stessa Regione”, precisano i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rimarcando le attuali criticità sul personale: “sono cresciute le esternalizzazioni e il precariato: contratti a tempo determinato, somministrati e partite Iva raggiungono il 10% del personale in servizio. Sempre più urgente è la necessità di andare avanti con un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni. Le risorse assunte a tempo determinato durante la pandemia devono ora essere inserite all’interno di un percorso di stabilizzazione, a più ampio respiro, così come è necessario attivare tutti i canali per il potenziamento delle tante professionalità sanitarie e amministrative che garantiscono l’erogazione dei servizi pubblici alla salute. Per non disperdere le professionalità acquisite dai dipendenti assunti con contratti a termine dobbiamo immediatamente partire dalle proroghe dei contratti almeno a valenza triennale e poi subito nuovi concorsi e scorrimenti da graduatorie aperte: come chiediamo da anni, è il momento di far crescere il sistema sanitario regionale con l’immissione straordinaria di personale stabili, per 10 mila nuove unità e oltre. Ci sono doveri imprescindibili da parte delle amministrazioni e dalle istituzioni regolatrici, quali Governo e Regioni: verso i lavoratori, come verso i cittadini, ai quali deve essere garantita un’assistenza sociosanitaria, ospedaliera e territoriale, estesa e di qualità”.
“La sanità drena risorse importanti, finalizzate alla tutela di un bene prezioso: la nostra salute. Non possiamo permetterci ulteriori passi falsi, tentennamenti, errori. Proprio ora che la collettività ha avuto modo di testare la necessità di un sistema sanitario pubblico, bisogna credere in questo servizio e dargli le gambe per camminare e crescere”, continuano i segretari generali, focalizzando le priorità sul contratto nazionale.
“Il contratto dovrà esser luogo di regolamentazione anche di tutti gli aspetti introdotti “per decreto”, incluso lo smart working per il personale amministrativo, e l’aggiornamento delle disposizioni sulla sicurezza, con il rafforzamento del ruolo degli RLS. In tutti i luoghi di lavoro il personale deve avere Dpi adeguati, gli ambienti devono essere sicuri e devono essere individuate soluzioni concrete per arginare il fenomeno delle aggressioni. Allo stesso modo, e la data dell’8 marzo non è casuale, passi avanti devono essere fatti nelle pari opportunità, sulle progressioni di carriera e del pieno rispetto così come il contrasto a violenze e discriminazioni di genere.
Daremo il nostro contributo alla vertenza nazionale per il rinnovo dei CCNL scaduti da tre anni, come la sanità, così enti locali e amministrazioni centrali. Al nuovo Governo sollecitiamo la definizione delle risorse e l’apertura del confronto per il rinnovo dei contratti. Con un punto fermo: la PA serve ai cittadini, il suo buon funzionamento dipende dal lavoro, dalla sua tutela e dal riconoscimento della sua centralità e del suo valore”, concludono.