Mercoledì 28 ottobre alle 15 in diretta sulla pagina Facebook della Fp Cgil di Roma e Lazio l’iniziativa promossa dal sindacato per discutere insieme a lavoratrici e lavoratori dei punti critici del sistema sanitario, oggi più che mai sotto attenzione: carenze di personale, rinnovo del contratto del comparto pubblico, regolazione del sistema privato, recupero dello spazio pubblico nei servizi alla salute, dalle RSA ai servizi di prossimità, e un nuovo contratto per i lavoratori delle RSA accreditate. Sono i temi inclusi nel “New deal per la salute” condiviso da Cgil e Fp con lo stesso ministro Speranza, per l’apertura di un confronto istituzionale a livello nazionale, calati nelle specificità del territorio di Roma e del Lazio, che da una parte è caratterizzato da centri d’eccellenza e policlinici universitari di riferimento per l’intero paese, dall’altro registra una carenza di personale doppia rispetto al resto d’Italia negli ultimi 15 anni, e sconta la fragilità di un sistema su cui non si è potuto investire per anni e che per quasi la metà si regge sul privato accreditato.
“Di queste ore la nostra denuncia sul personale e la necessità di procedere celermente a un’immissione straordinaria di nuove risorse nel SSR, dopo anni di blocco, che riguardi almeno 10.000 nuove unità. Agli operatori sanitari del comparto si aggiunge oggi l’allarme dei medici, dove si verifica il paradossale scarto tra fabbisogni e risorse specializzate disponibili. Frutto della mancata correlazione tra sistema sanitario e specializzazione universitaria, carenze borse a disposizione, percorsi formativi, sbocchi professionali certi. Il pubblico deve complessivamente tornare ad essere esteso e anche attrattivo per chi sceglie la cura e la salute come professione”.
“Il sistema ha bisogno di essere potenziato, non solo per rispondere all’emergenza Covid – e nella conseguente attivazione di percorsi distinti e in piena sicurezza per lavoratori e cittadini – ma anche per non lasciare indietro il resto del sistema di cura. E questo si può fare solo riprogettando i servizi di prossimità, lavorando per l’integrazione della rete, nella medicina di comunità e nei servizi domiciliari, investendo risorse e potenziando personale in ogni punto della rete. Dagli ambulatori alla medicina generale, finora lasciata a studi privati, alle RSA, insieme ai servizi di lungodegenza e riabilitazioni in pieno controllo del privato accreditato, dove diritti e salari dei lavoratori pagano il peggior dumping contrattuale. Non ultima l’attenzione all’innovazione, che vuol dire anche regolamentare all’interno della contrattazione lo smart working, quale leva per una più sostenibile erogazione dei servizi: ci sono aree amministrative anch’esse indebolite da tagli e pensionamenti, che sono essenziali tanto quanto gli operatori sanitari in prima linea, occupandosi di selezioni di personale, acquisti, accesso ai servizi e liste d’attesa. Regolare il privato e ampliare il perimetro pubblico, al contempo investire nella buona occupazione, ma anche rinnovare contratti pubblici e privati per adeguare tutele, salari e diritti: tanti sono i temi e gli aspetti tra loro correlati che possono costituire punti strategici di una nuova sanità, davvero efficace ed estesa. Che sul lavoro e sui diritti di tutti fondi la sua centralità”.
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