Vai al contenuto
Home » Zètema: resoconto dell’incontro sul tema della sicurezza

Zètema: resoconto dell’incontro sul tema della sicurezza

Il giorno 29 ottobre si è tenuta, da remoto, una riunione sul tema della sicurezza.
La Cgil, chiamata dall’Azienda ad intervenire in apertura, ha subito precisato che il ritardo con il quale ci si riunisce è diventato ormai ingiustificabile. In questo lasso di tempo trascorso, non solo l’Azienda non ha applicato i protocolli vigenti, ma ha anche disatteso le norme di buon senso, che in un periodo come questo sono ancor più fondamentali. L’approccio dell’Azienda, evidentemente non condivisibile per chi scrive, si è palesato proprio all’inizio della riunione: l’Amministratore, invece di illustrare le attività messe in atto a tutela dei lavoratori, ha chiesto alle Organizzazioni Sindacali di esporre le criticità. Da marzo a maggio, si sono tenute decine di riunioni che non hanno portato a nulla di fatto. Sono stati varati decreti, norme di legge, prodotte comunicazioni aziendali che però non hanno portato alla condivisione di un protocollo, anzi hanno spesso aumentato la confusione. Ne è riprova l’ultima disposizione al personale sull’uso delle mascherine diffusa questa mattina.

Alle tante rimostranze poste, Zètema ha ribattuto di aver attuato il protocollo di cui si è auto-dotata che, secondo l’Ufficio sicurezza, sarebbe in attuazione delle norme governative (ci mancherebbe altro!) e pienamente aderente a Federculture.
Tale affermazione, per chi scrive, è assolutamente inaccettabile: il protocollo di Federculture è disatteso in almeno sei dei quindici punti per mera inadempienza e volontà Aziendale.

Le prime due ore di incontro sono state l’elenco da parte dei sindacati di richieste di chiarimenti inevase. Le segnalazioni degli RLS non hanno mai riscontro o si dimostrano tardive perché successive agli eventi ( come nel caso della positività al Covid nei Fori, a Casa delle Letterature, alla Biblioteca Quarticciolo).
Già da ottobre la Fp Cgil aveva chiesto la sospensione della domenica gratuita dei Musei comunali ( Roma è l’unica città a non valutare con la giusta attenzione il picco dei contagi e le azioni di governo volte a ridurre gli spostamenti in città). Nessun sostegno all’istanza è arrivato dall’Azienda, che, tuttavia oggi esprime preoccupazione pur non adoperandosi con alcuna iniziativa.

Alla nostra esplicita richiesta circa l’avvio da remoto dell’attività del call center, più volte annunciato ma ancora sospeso, l’AU ha ricominciato a parlare del grande progetto di informatizzazione da lui avviato – e di cui probabilmente non vedrà la conclusione – e dell’ennesimo suo rinvio. Come se non bastasse quanto poco condivisibile e grave fosse questa posizione sul settore, alla richiesta di chiarimenti della scrivente sulla mancata sanificazione delle postazioni nella giornata di “mezzo turno” è stato affermato dall’ufficio sicurezza che, la migliore soluzione, consisterebbe nella modifica della turnazione dei lavoratori…

La Cgil ha poi chiesto chiarimenti circa la regolamentazione delle giornate di Smart Working nella sede centrale di via Benigni per la modalità di applicazione. Naturalmente, come da prassi, l’Amministratore Unico ignorava l’esistenza di difformi disposizioni diffuse ai lavoratori circa la possibilità o meno di lavorare in modalità agile piuttosto che in presenza nella stessa giornata ed ha rinviato a successive note di chiarimento che, ci sentiamo già di anticipare, saranno ancora più confuse. In sintesi un’altra occasione persa.

Ad ormai otto mesi dall’inizio della situazione emergenziale, e di fronte ad una prospettiva assai più sconfortante, si continua soltanto a parlare di ipotesi senza avere alcuna contezza della situazione reale in cui ci si sta muovendo.
Alla luce di tutto ciò, la Cgil rinnoverà con ancora maggiore determinazione il proprio impegno a sostegno dei lavoratori perché tutti possano continuare ad operare nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza.

Scarica il comunicato