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Precari Agenas, c’è l’impegno alla stabilizzazione. Cgil Cisl Uil: “Risultato della mobilitazione continua a difesa del lavoro e dei servizi alla salute”

 Ma lavoratori ancora senza stipendio, subito il decreto per farli tornare al lavoro.
 
“Risultato positivo al tavolo del Ministero della Salute di oggi, dopo il secondo presidio nel giro di pochi giorni indetto per trovare definiva soluzione alla stabilizzazione dei 70 precari storici di Agenas. Si è finalmente aperto un percorso, con l’impegno dei ministeri della Pa e della Salute, ma non dobbiamo dimenticare che 70 lavoratori e 70 famiglie sono ancora senza stipendio dall’inizio dell’anno. Ora ministri e agenzia facciano in fretta e passino dalle parole ai fatti: serve subito il decreto per farli tornare a lavoro”.
 
“Ci sono voluti mesi di lotte e presidi sotto ogni sede istituzionale competente, in primis Ministero della Salute, Funzione Pubblica e la stessa Agenas, sostenendo le ragioni di chi da anni ha svolto un ruolo essenziale per le attività dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, mettendo la propria professionalità al servizio della salute nel delicato compito di coordinamento tra Stato e Regioni in materia di sanità”, dichiarano Paolo Terrasi, Marco Giobbi e Angelo Angritti, responsabili di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio, a margine del presidio di questa mattina al Ministero della Salute. 
 
“Dopo un primo impegno da parte del Ministero della Funzione Pubblica, oggi si è chiarito finalmente il percorso normativo che dovrà portare alla stabilizzazione negli organici dell’Agenzia dei 70 lavoratori e lavoratrici che operano anche da più di 10 anni con collaborazioni a termine, e che a dicembre hanno visto scadere l’ultimo contratto, e con esso ogni certezza retributiva e professionale. Dall’incontro seguito al presidio di questa mattina, è stato condiviso dai vertici del Ministero e dallo stesso Dg Domenico Mantoan l’impegno a definire la stabilizzazione con un decreto legge ad hoc”, proseguono i segretari generali. 
 
“Ora i lavoratori devono essere rapidamente riammessi al lavoro, dopo la prospettiva incerta sul loro futuro dovuta alla troppa inerzia di chi ha lasciato scadere i contratti”, aggiungono Terrasi, Giobbi e Angritti. “Qui si tratta di lavoratori esperti in un settore centrale come la sanità, indispensabili soprattutto di fronte alla campagna vaccinale in atto. Ringraziamo i lavoratori che hanno partecipato alla mobilitazione senza mai perdere la speranza, anche dopo che si è chiusa la possibilità di trovare per loro una soluzione con la manovra finanziaria”, 
 
“Chiediamo alla politica e ai vertici dell’agenzia di non mettere altro tempo in mezzo: bisogna approvare il decreto legge e riassumere i lavoratori in attesa della stabilizzazione. Monitoreremo passo passo la definizione dell’iter legislativo: che ogni ambito dei servizi sanitari pubblici necessiti di investimenti, assunzioni, lavoro stabile e valorizzazione delle professionalità è ormai chiaro. Oggi finalmente si dimostra quanto quello che sosteniamo e difendiamo è semplicemente l’unica strada percorribile, che può e deve essere condivisa da chi amministra i servizi pubblici: solo attraverso la qualificazione e il riconoscimento del lavoro è possibile rafforzare il sistema sanitario tutto e garantire la tenuta dei servizi ai cittadini, in emergenza come nella normalità”, concludono i responsabili di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.