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Polizia penitenziaria, Uspev Cassazione. Oggi il sit in dopo ingiusto trattamento verso il delegato. Fp Cgil: “Non ci lasciamo intimidire: amministrazione intervenga”

Protesta oggi – 19 luglio 2021 – della Fp Cgil Polizia penitenziaria Roma e Lazio davanti alla Corte Suprema di Cassazione, per denunciare l’ingiusto trattamento subito da un delegato sindacale, reo di aver fatto emergere alcune irregolarità.

“Pensiamo non sia un caso che il delegato sindacale sia stato messo in difficoltà e abbia subito un ingiusto trattamento da parte dei responsabili dell’ufficio di sicurezza personale e vigilanza, Uspev, ovvero il personale di polizia penitenziaria che garantisce controllo e sicurezza ai varchi d’accesso al palazzo della Corte. Il delegato con coraggio ha messo in luce alcune irregolarità di gestione, svolgendo, semplicemente e correttamente, il proprio lavoro e il proprio ruolo di rappresentante sindacale. Da qui, si sono verificate quelle che hanno tutta l’aria di intimidazioni: da procedimenti disciplinari ad hoc, alla riduzione del punteggio sul rapporto informativo annuale, senza giuste motivazioni, al demansionamento. Un modo nemmeno troppo velato di esasperare il clima e portarlo ad uscire dal servizio”, dichiara Stefano Branchi, Fp Cgil Polizia penitenziaria di Roma e Lazio.

“Viene da pensare che siano volontari anche gli errori fatti a suo danno nella programmazione dei servizi. Il sindacato non si lascia intimidire: difendiamo in ogni modo la correttezza, la legalità e la trasparenza, sia nella gestione delle attività dell’ufficio sia nel rispetto del ruolo delle rappresentanze sindacali. Chiediamo all’amministrazione penitenziaria un intervento tempestivo, che tenga in ipotesi la stessa sostituzione dei funzionari a capo dell’Uspev e responsabili di questo accanimento contro il nostro delegato”, prosegue il sindacalista.

“Le difficili condizioni in cui versa il corpo, complessivamente, data la carenza di organici e le tante criticità sommatesi nel tempo, la più grave relativa alle condizioni di lavoro all’interno degli istituti, sono oggetto di una vertenza aperta con ministero e amministrazione penitenziaria. Ad atteggiamenti di questo tipo rispondiamo con il coraggio di chi è dalla parte giusta: difendere e tutelare il lavoro degli agenti, sempre e comunque, è la nostra priorità, così come lo è la difesa della trasparenza, della correttezza e della legalità”, conclude Branchi.

LE FOTO DAL PRESIDIO

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