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Si dichiara il rilancio, ma si mandano a casa i lavoratori precari. Mentre l’attuale Commissario del Formez anticipa oggi alle organizzazioni sindacali il progetto di rilancio dell’istituto e l’incremento delle attività, in linea con le dichiarazioni d’intenti del Ministro Bongiorno, al Formez si continua a non rinnovare i contratti del personale precario E una parte sostanziale del problema è la stessa natura dell’Istituto, sospeso in un limbo tra pubblico e privato. È società in house della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per cui, da una parte, non si può ricorrere alle procedure di stabilizzazione e assunzione che valgono per il pubblico impiego in base al Decreto “Madia”, e dall’altra, valgono le norme del Decreto “dignità”, che pone vincoli alla proroga dei contratti a termine.
Del personale precario impiegato da anni nell’Istituto, 150 contratti sono già scaduti e non sono stati rinnovati durante il commissariamento. Sono ora circa 50 le lavoratrici e i lavoratori, da tempo in servizio al Formez, che entro i prossimi tre mesi vedranno il loro contratto scaduto senza sapere se e come sarà rinnovato. I primi 5 entro il 31 dicembre, altri 9 entro il 15 gennaio.
“è evidente che non c’è molto da festeggiare – dichiarano i responsabili di categoria Cgil, Cisl e Uil Francesca de Rugeriis, Alessandro Bruni, Paolo Liberati - nonostante le parole del commissario sul futuro dell’Istituto. Senza le professionalità che da anni vi sono impiegate, è difficile immaginare le condizioni di un immediato rilancio. Certe sono, invece, le date di scadenza dei contratti a tempo determinato che, secondo questo pericoloso intreccio normativo, non potranno essere rinnovati. Il consueto saluto dell’amministrazione per le festività natalizie si è trasformato in un’assemblea spontanea dei lavoratori”.
“Abbiamo ripetutamente scritto e sollecitato il Ministro, il Capo Dipartimento e il Commissario dell’istituto per porre fine all’ingiustificato commissariamento del Formez – concludono i rappresentanti sindacali - e per affrontare urgentemente la questione occupazionale. A pochissimi giorni dalle prime scadenze, è fondamentale che si attivino le istituzioni per scongiurare una nuova perdita di posti di lavoro. L’avvio di una nuova fase di stabilità per il Formez, che consenta all’Istituto di dare le migliori risposte in termini di servizi alle PA, non può prescindere dalla salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità acquisite nel tempo dai lavoratori”.

Roma, 19 dicembre 2018

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