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Hanno chiesto un adeguamento delle indennità per riallineare i trattamenti economici previsti, ma nel giro di qualche giorno il ministro della Salute ha rassicurato a parole e smentito con i fatti quanto da lui stesso dichiarato attraverso i suoi uffici. Succede all’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, dove da oltre un anno è stato proclamato lo stato di agitazione dei dirigenti sanitari.

Spiegano FpCgil e UilPa in prima fila nella vertenza: «A questi lavoratori il ministero della Salute non riconosce il proprio ruolo dirigenziale, nonostante svolgano le stesse mansioni e abbiano le stesse responsabilità dei colleghi del ministero, a questi lavoratori non è erogata l’indennità di esclusività di rapporto oggi prevista solo per i dirigenti sanitari del ministero della Salute. Dopo gli incontri delle scorse settimane e uno sciopero con tanto di presidio partecipato sotto la sede del ministero – continuano i sindacati - la vicenda sembrava prendere la giusta direzione. Siamo stati ricevuti dai vertici del Ministero che ci hanno assicurato che nel DL approvato in Consiglio dei Ministri ci sarebbe stato spazio per il riallineamento dei trattamenti da noi rivendicati, ma venerdì nella Gazzetta Ufficiale non abbiamo trovato nulla di tutto questo. La vicenda riguarda i lavoratori altrimenti potremmo affermare di essere nel pieno di una farsa».

Per FpCgil e UilPa la vicenda necessita ormai di un intervento diretto del ministro Schillaci e del governo: «Domani assemblea dei lavoratori per rilanciare la vertenza con tutte le azioni che il diritto ci riconosce, non lasceremo nulla di intentato. I lavoratori meritano rispetto!».

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