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Il personale degli Ispettorati del lavoro (Inl) del Lazio è oggi entrato in mobilitazione, con ciò aderendo allo stato di agitazione sindacale unitario, proclamato a livello nazionale da Fp Cgil, Fp Cisl, Uilpa, Flp, Confintesa, Confsal Unsa e Usb.
Le assemblee, spiega una nota diffusa da Fp Cgil Roma e Lazio, "costruiscono il percorso per superare l'esclusione del personale dell'Inl dalla bozza del Dpcm di armonizzazione delle indennità di amministrazione (che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui), prevista per tutte le amministrazioni che applicano il Ccnl Funzioni Centrali ad eccezione delle 'agenzie' fra cui, appunto l'Ispettorato del lavoro.”
Come Fp Cgil, da sempre, chiediamo risorse per Inl al fine di realizzare una vera tutela del lavoro, chiediamo nuove assunzioni e la valorizzazione della professionalità del personale che vi opera.
"Le assunzioni tanto annunciate dalla politica devono ancora arrivare, nel frattempo le competenze del personale sono aumentate. Nel Lazio questa contraddizione è evidente: gli ispettori tecnici sono soltanto 14 a Roma, a fronte di territori che conoscono il lavoro nero nei cantieri, il caporalato nelle campagne pontine e non solo, oltre che le necessarie ispezioni covid".
Le lavoratrici e i lavoratori degli Ispettorati del Lavoro del Lazio “aderiscono alla mobilitazione stanchi di segnalare l'assoluta insufficienza delle strutture e del personale che dovrebbe tutelare sicurezza e legalità sul lavoro, a cui oggi viene anche negato il giusto riconoscimento economico.” “Per iniziare davvero a contrastare lo sfruttamento e la conseguente insicurezza sul lavoro si deve smettere di fare proclami e passare ai fatti. Si riconoscano a lavoratrici e lavoratori le indennità che spettano loro, superando l’idea che si possa far funzionare l’Agenzia a costo zero”.

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