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 È stato proclamato oggi dalle organizzazioni sindacali territoriali lo stato di agitazione del personale sanitario del S. Giovanni Addolorata.

“È soprattutto grazie all’impegno e all’ineccepibile professionalità degli operatori sanitari dell’ospedale, che la qualità dei servizi erogati del San Giovanni è stata pubblicamente riconosciuta e l’Ospedale è divenuto uno dei principali hub di riferimento per la gestione e il contenimento della pandemia”, dichiara la Fp Cgil di Roma e Lazio. “Ma l’Azienda ha comunicato l’impossibilità di erogare la quota di anticipo del premio di produttività agli operatori (pari al 50%, circa 200 euro a lavoratore), a seguito delle valutazioni espresse dal Collegio dei Sindaci”.

“La scelta di erogare l’anticipo era stata condivisa tra azienda e organizzazioni sindacali a fine ottobre, e la copertura economica del fondo c’è, dal momento che è stato incrementato, come da disposizioni della Regione Lazio. In un momento in cui i lavoratori continuano a essere sottoposti a ritmi di lavoro elevati e a grandi rischi per la propria salute, come dimostrano i contagi tra il personale, e i 4 decessi per Covid avvenuti nella struttura, il mancato riconoscimento economico non è un buon segnale”, prosegue la Fp Cgil.

“È fondamentale il riconoscimento anche economico per lo straordinario impegno cui nessun operatore si è sottratto, continuando a dare il massimo, ogni giorno. Non solo ci sono le coperture – spiega il sindacato - ma la scelta va in contrasto con i principi che sottostanno alla numerosa normativa emanata in questo periodo, relativa alla gestione e remunerazione straordinaria di tutto il personale sanitario impegnato nella gestione dell’emergenza Covid. Abbiamo comunicato al Prefetto l’avvio dello stato di agitazione: auspichiamo un rapido superamento di questo impasse burocratico. Ne va del rispetto verso gli operatori del San Giovanni, che, come i lavoratori di tutte le strutture pubbliche e private di Roma e del Lazio coinvolti nell’emergenza, stanno dando il massimo, sotto organico e in condizioni di rischio”.

“All’esito delle procedure di raffreddamento, siamo pronti a ogni azione di mobilitazione e lotta a difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”, conclude la Fp Cgil.

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