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Le dichiarazioni del Ministro Brunetta indignano e screditano le lavoratrici e i lavoratori che durante questo periodo di pandemia, anche in Città Metropolitana di Roma Capitale, hanno garantito la continuità dei servizi, pur in presenza delle difficoltà legata a infrastrutture digitali efficienti negli uffici della P.A., da tempo gestiti proprio dal ministro Brunetta. Inutile ricordare al ministro che il lavoro digitale ha contribuito alla tutela della salute della cittadinanza

Il Ministro dovrebbe invece ringraziare le lavoratrici e i lavoratori per le attività svolte e per il senso di responsabilità dimostrato e ricordare che gli anni del suo ministero sono contrassegnati da insulti e offese, quasi fosse una questione personale l’attacco al mondo pubblico.

Dal 2011 in poi, con l’assurda tesi dei premi sulla produttività fissata a priori per legge voleva introdurre, in proporzioni percentuali del 25 (scarsa produttività), 50 (media produttività) e 25 (massima produttività) all’interno di ogni Ente, una valorizzazione che prescindeva da oggettive condizioni organizzative e lavorative. Sempre a Brunetta dobbiamo il blocco delle retribuzioni, della contrattazione collettiva nazionale seguito da un maggior controllo sulla contrattazione decentrata negli Enti, del blocco dei percorsi interni di carriera e quello delle assunzioni, portando gli Enti al collasso e a carichi di lavoro impossibili.

UN COMPORTAMENTO REITERATO QUELLO DEL MINISTRO, CHE DIMOSTRA LA MANCATA CONOSCENZA DI COSA SIA IL LAVORO PUBBLICO … CHE PERO’, A FASI ALTRNE, GESTISCE DA PIÙ DI UN DECENNIO!!!

La CGIL è invece convinta che si debba scommettere sullo smart working, investire in questa nuova forma di organizzazione del lavoro anche attraverso il rinnovo dei contratti. L’innovazione della PA, a cui il ministro dice di tenere, non si raggiunge attraverso il controllo o il lavoro solo in presenza, ma valorizzando le professionalità e responsabilizzando così lavoratrici e lavoratori nelle proprie attività.

 

Scarica il volantino pdfNon cessano gli attacchi del ministro Brunetta al mondo del pubblico impiego

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