“E’ uno spettacolo degradante quello a cui abbiamo assistito nell’ultima settimana, con ben due sedute della Commissione Trasparenza di Roma Capitale sugli appalti di AMA, una su Avr e una in generale sulla raccolta porta a porta per le utenze non domestiche, disertate quasi completamente dalla Giunta. Oggi non si sono presentati né l’amministratore unico di AMA Stefano Zaghis né l’assessora all’ambiente Katia Ziantoni, e questo silenzio diventa assordante di fronte ai 200 licenziamenti subiti nel 2020 e ai 150 che stanno per arrivare”. Così in una nota Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, Segretario Generale della Fp Cgil Roma e Lazio.
“Imbarazzanti anche i tempi di questa macelleria sociale – continuano i sindacalisti - che coincidono con i lauti aumenti retroattivi pagati ai dirigenti con spensieratezza, mentre si causava una così pesante perdita occupazionale. Lo abbiamo ripetuto oggi e, visto il silenzio della Sindaca Virginia Raggi, della Giunta e della maggioranza, continueremo a ripeterlo: i licenziamenti avvengono su mandato politico. Ma di fronte a una simile decisione si preferisce nascondersi, quando invece servirebbe una strategia per internalizzare personale e servizi, procedere con le assunzioni per evitare che, alla ripresa, la città ripiombi nell’emergenza rifiuti”.
“La Giunta ha preteso, per sostenere la propria propaganda, che AMA ingigantisse l’appalto, portandolo ad impiegare quasi 1.000 lavoratori a fronte dei poco più di 500 che vi operavano fino al 2018 e, vista la congiuntura del covid e la minore produzione di rifiuti, ha deciso di fare cassa sulla pelle delle persone senza ammettere alla città un fallimento epocale, costato decine di milioni di euro: sul porta a porta – concludono Di Cola e Cenciarelli - hanno sempre promesso l’irrealizzabile e pur di continuare la loro campagna elettorale permanente hanno prodotto disperazione e, visti i risultati magrissimi, sperperato risorse pubbliche”.