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#RinnoviamoLaPa, all’attivo unitario sullo sciopero del #9dicembre dei servizi pubblici le ragioni dello sciopero nelle parole delle compagne e dei compagni intervenuti per funzioni centrali, sanità, funzioni locali.

Lilith Zulli, Fp Cgil Roma Lazio – Mibact: “Assunzioni, sicurezza e contratti sono essenziali per garantire le funzioni istituzionali del ministero dei beni culturali: complessivamente 6 mila lavoratori in meno rispetto all’organico previsto e altri 4 mila in pensione nei prossimi mesi. Nel Lazio la situazione è drammatica: poche unità in servizio per istituti centrali e istituzioni del Ministero in una tra le aree più ricche del patrimonio archeologico e culturale del paese. La cultura ha un ruolo essenziale nel rinnovamento della società e della democrazia. Scioperiamo anche perché si torni a investire nelle politiche culturali e nella loro gestione pubblica” – Intervento completo

Alfonso Guerriero, Fp Cgil - Policlinico Umberto I: “In sanità delle assunzioni fatte per l’emergenza Covid, 2 terzi sono a tempo determinato: crediamo che siano risorse essenziali da mantenere e stabilizzare anche dopo l’emergenza. I tantissimi contagi che si sono verificati tra gli operatori impongono la necessità di investire di più in sicurezza. Lo sciopero è lo strumento più efficace della lotta sindacale, e non è una mera questione di soldi: rinnovo del contratto, stabilizzazioni e sicurezza sono le priorità per restituire spazio ed efficacia alla sanità pubblica: è quello che sosteniamo da sempre e che porteremo avanti anche dopo il #9dicembre” – intervento completo

Emiliano Scipioni, Fp Cgil – Polizia locale Roma Capitale: “Da eroi a privilegiati per giustificare risorse inadeguate a garantire rinnovi, sicurezza e investimenti al lavoro e ai servizi pubblici, che pure si sono rivelati fondamentali in questa come in ogni altra emergenza o calamità che hanno colpito il paese. Il #9dicembre scioperiamo anche per la sicurezza: il nostro come tanti altri settori pubblici è  tra i più colpiti dai contagi. È inaccettabile che non si investa nelle professionalità, non si diano tutele, formazione, più personale e adeguate condizioni di sicurezza a chi è sempre in prima linea per i servizi pubblici”

Nelle conclusioni, Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio: “Arriviamo allo sciopero dopo un percorso di mobilitazione che dura da mesi: la convocazione che è arrivata è una convocazione vuota. Vogliamo discutere delle risorse con tutti gli interlocutori, non essere solo informati di quanto già deciso. E deve essere fatto adesso.

Vorrebbero disintermediare, eliminando il confronto, e privatizzare i servizi, come se questa fosse la strada per la ripartenza del paese. Noi sosteniamo convintamente il contrario: solo restituendo centralità al servizio pubblico possiamo garantire servizi universali e essenziali per tutti i cittadini. Il paese riparte se il pubblico è forte: per questo serve più personale, formazione, innovazione, valore alle tante professionalità esistenti, sicurezza. Che è stata condizione essenziale per tenere aperti i luoghi di lavoro, ma non è stata rispettata nel pubblico: solo in sanità i contagi che si registrano ogni giorno si assestano sul 4% del personale in servizio.

Stabilizzazioni, innovazione, sicurezza, assunzioni: senza persone nei posti di lavoro non si erogano servizi pubblici, e paghiamo ritardi e difficoltà di un sistema che noi non vogliamo che continui ad essere indebolito. Anche chi non potrà scioperare sosterrà le ragioni della nostra vertenza, perché il pubblico sia il perno della ripartenza del paese, investa sul lavoro e dia un’efficace risposta ai bisogni dei cittadini”.

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