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Cgil Cisl e Uil si rivolgono per l'ennesima volta a Roma Capitale chiedendo "Un’assunzione di forte responsabilità e comprendere che è necessario utilizzare tutte le risorse che abbiamo a disposizione per traghettarci fuori da questa crisi a tutela delle fasce più deboli e degli oltre 3000 operatori impiegati nel servizio”.

Fin dal giorno della pubblicazione del “Cura Italia” abbiamo chiesto e sollecitato, purtroppo senza ricevere alcuna risposta, l’Amministrazione e tutti i Municipi ad una presa di posizione chiara a tutela di utenza e operatori in merito alla riconversione dei servizi e a quanto previsto dall’Articolo 48.

L’Amministrazione ha voluto comunque procedere, senza prestare il minimo ascolto alle parti sociali e alle organizzazioni sindacali, ad emettere un’apposita circolare invitando i Municipi ad avviare una nuova co-progettazione con gli organismi del privato sociale in cui si prevede il pagamento delle ore certificate ed evidenziando che in caso di riconversione decadono i benefici per l’accesso gli ammortizzatori sociali.

Questo comporterebbe una perdita di stipendio per i lavoratori in caso di mancata riconversione al 100% del servizio.

A seguito del Protocollo sottoscritto con la Regione Lazio e l’ANCI, le Organizzazioni Sindacali chiedono al Comune di Roma di aderire allo stesso e riconoscere il pagamento agli organismi gestori del “vuoto per pieno”, sulla base di quanto già stanziato in bilancio anche in caso di riconversione parziale dei servizi a tutela delle fasce più deboli della cittadinanza e degli oltre 3000 operatori impiegati nel servizio.

 

Scarica la lettera unitaria

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