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 “In questi giorni cosi convulsi e tragici per il nostro paese, si è riunito il Comitato Misto Paritetico Regionale composto dalle sigle sindacali Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl Roma e Lazio e le Centrali Cooperative LegaCoop Sociali, ConfCooperative e Agci Lazio, per dare seguito all’accordo del 5 marzo con il quale le cooperative si erano impegnate ad anticipare ai lavoratori i compensi del Fondo di Integrazione salariale”, lo comunicano in una nota i Segretari di FP CGIL Roma e Lazio Giovanni Alfonsi, CISL FP Lazio Stefania Gunnella e UIL FPL Roma e Lazio Massimo Mattei.

" Responsabilmente abbiamo tentato di trovare tutte le soluzioni per assicurare i compensi ai lavoratori almeno per il mese di marzo trovando un muro di fronte alle nostre richieste con le Centrali Cooperative che hanno disdettato l’accordo sottoscritto il 5 marzo.

Stigmatizziamo con forza tale condotta che lascia i lavoratori nella assoluta incertezza dei tempi di pagamento da parte dell’INPS. Lanciamo anche un ulteriore allarme in merito ai rischi derivanti dalla richiesta di riconversione dei servizi che considerando le controverse interpretazioni del Decreto potrebbe avere ripercussioni negative sui lavoratori che si vedrebbero negato l’accesso al FIS e soprattutto, rischierebbero di fare meno ore rispetto al monte orario contrattuale individuale, percependo una retribuzione inferiore a quanto previsto dall’ammortizzatore sociale. Nella fase di conversione in legge del Decreto infatti stiamo chiedendo maggiore chiarezza sul pagamento vuoto per pieno dei servizi, cancellando peraltro la previsione di cessazione degli ammortizzatori sociali in caso di riconversione dei servizi.

Noi continueremo la nostra battaglia a difesa dei salari dei lavoratori e a tutela dell’utenza fragile, pretendendo anche il pieno rispetto dei vari protocolli in materia di Dispositivi di Protezione individuale e portando avanti nei vari esami congiunti con le varie Coop l’istanza di anticipazione della FIS. Non possiamo avallare scelte – concludono I sindacalisti – che possano generare pesanti ricadute sociali sul nostro territorio".

 

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