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Fp Cgil: “Una soluzione temporanea, che non cambia la complessiva emergenza sociale causata dal decreto sicurezza”

Sottoscritti ieri da Fp Cgil, con Fisascat Cisl e Uil Fpl, gli accordi con le due cooperative impiegate al CARA di Castelnuovo di Porto, Auxilium e Siar, per l’attivazione dei contratti di solidarietà e l’accesso al Fondo di integrazione salariale, da qui a un anno, fino a febbraio 2020.
è la conseguenza delle garanzie occupazionali stabilite negli incontri al MISE con Inps e Ministero del Lavoro: l’emergenza lavorativa per chi era impiegato al CARA, chiuso il 31 gennaio, si è sommata all’emergenza sociale dei migranti trasferiti, senza preavviso e senza conoscere le destinazioni.
Così la Fp Cgil di Roma e Lazio in una nota: “E’ evidente che è una misura di tutela temporanea e il ricorso agli ammortizzatori sociali non è che una soluzione tampone, che non cambia il quadro complessivo dell’emergenza occupazionale causata dalla contrazione dei servizi di accoglienza.
Riduzioni orarie, chiusura dei centri e minori finanziamenti previsti dal dl “sicurezza” hanno prodotto immediatamente effetti disastrosi: percorsi di integrazione interrotti, aumento dell’insicurezza sociale, e conseguente crisi occupazionale, che si scarica unicamente sul territorio”.
“Le due Coop che avevano in appalto la gestione del CARA di Castelnuovo hanno dichiarato lo stato di crisi e stimato di conseguenza gli esuberi: 32 lavoratrici e lavoratori della Siar, e 51 della Auxilium che, proprio per la crisi nell’intero sistema, non è stato possibile ricollocare nell’immediato. Da qui a un anno, abbiamo richiesto insieme alle altre sigle la contestuale attivazione di percorsi formativi per la riqualificazione delle professionalità, per l’acquisizione della qualifica di Operatore Socio Sanitario, in modo da aumentare le possibilità di ricollocazione in altri appalti. L’auspicio è che in un anno questi lavoratori, che per anni hanno garantito con professionalità e dedizione i servizi di accoglienza in una struttura enorme come il CARA di Castelnuovo – di certo non la soluzione ottimale di accoglienza, ma da cui erano comunque emerse numerose esperienze di inclusione e integrazione, con bambini a scuola e migranti integrati nel tessuto della società - , vengano reinseriti a piene tutele, nel rispetto della loro esperienza, ma la tensione e la preoccupazione restano altissime”.

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