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La Fp Cgil di Roma e Lazio denuncia al Provveditorato regionale del Lazio, Abruzzo e Molise la situazione del Carcere di Viterbo e degli altri istituti del Lazio.
“A quanto ci risulta, a Viterbo, dopo un caso di positività tra gli agenti, 31 lavoratori, dopo essere stati sottoposti a tampone, si troverebbero in sorveglianza sanitaria. È necessario conoscere quali siano gli interventi previsti dall’Amministrazione a tutela del personale, se sia stato individuato un sostituto per il Comandante di reparto, anche lui sotto sorveglianza, e se siano stati previsti controlli sanitari per tutto il personale dell’Istituto”, scrive il sindacato.

“Denunciamo che, nonostante i solleciti, ancora oggi le dotazioni di DPI adeguati siano carenti in molti istituti del Lazio, cosi come prevedono le disposizioni ministeriali e le norme varate per lo stato di emergenza. Così a Rebibbia, a “Regina Coeli”, a Civitavecchia, Velletri e presso il Nucleo Provinciale di Frosinone siamo venuti a conoscenza della consegna di mascherine di panno, mentre le norme e i protocolli prevedono ben altri dispositivi. Se questo fosse confermato, sarebbe a rischio la salute di tutti i lavoratori in servizio negli Istituti, nonché quella dei loro familiari e dei detenuti”.

“Anche lo stress psicologico a cui sono sottoposti gli agenti – prosegue la nota - aggrava le condizioni di lavoro: si stanno registrando casi di ansia e depressione, attualmente contenuti, ma che evidenziano un ulteriore disagio in questa emergenza che sta mettendo in difficoltà l’intero paese. Fondamentale in questo senso l’attivazione di un servizio di supporto psicologico h24, a sostegno di tutto il personale degli istituti penitenziari della Regione. I disordini delle scorse settimane accaduti in tutta Italia, ultima la sommossa di venerdì scorso a Civitavecchia, sono il chiaro segno di una situazione esplosiva che potrebbe in ogni momento precipitare”.

“Questo quadro d’insieme ci preoccupa: insicurezza, carenza di prevenzione, tensione per il pericolo di focolai del virus e di rivolte. Serve un intervento immediato da parte dell’Amministrazione penitenziaria, che ha la responsabilità di garantire con ogni mezzo la salute e la sicurezza dei lavoratori e la corretta gestione delle strutture. Serve un tavolo di confronto urgente, anche da remoto, per aggiornamento e il monitoraggio costante della situazione negli istituti del Lazio”, conclude la Fp Cgil.

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