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L'apparato penitenziario del nostro Paese è ormai al collasso e fuori controllo.

È di poche ore fa la notizia dell'ennesima evasione dal nosocomio romano "Pertini", dove un detenuto piantonato si è dato alla fuga; lo stesso che, un mese fa, ebbe a consumare il medesimo episodio e venne, subito dopo, tratto in arresto. Anche questa volta, per fortuna, il fuggiasco è stato catturato.

Da tempo - il primo commento a caldo della FP CGIL - denunciamo la necessità di rinnovare il sistema carcerario anche rafforzando l'esecuzione penale esterna. La carenza di organici, strumenti e mezzi sono ormai la punta dell'iceberg di un vero e proprio default dell'azione governativa in tutto il territorio.

È inaccettabile quanto accade, quotidianamente, su più fronti ed articolazioni periferiche, con conseguenti compromissioni dell'incolumità psico-fisica delle/degli agenti di polizia penitenziaria e dell'ordine e sicurezza di tutta la collettività.

Dopo i recenti e gravi fatti di Santa Maria Capua Vetere e Frosinone, cosa aspetta l'Amministrazione Penitenziaria per mandare un segnale di esistenza?
Senza provvedimenti di sistema siamo ormai prossimi al capolinea.

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