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Le OO.SS. S.AP.P.E. - O.S.A.P.P.- UILPA- P.P-  S.I.N.A.P.P.E - CISL FNS - C.N.P.P. - FP C.G.I.L LAZIO  hanno indetto, con decorrenza immediata, lo stato di agitazione in tutti gli istituti e sedi di servizio della regione, affinché si trovi una soluzione alle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria del Lazio.

«Una decisione presa - si legge nella nota - a seguito dell’assenza di qualsiasi riscontro alle sollecitazioni inviate all’Amministrazione Penitenziaria. La situazione degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, già di per sé critica per le problematiche connesse alla grave carenza di organico e alla conseguente ridotta capacità di poter assolvere correttamente i propri compiti istituzionali, è stata aggravata ulteriormente dall’emergenza covid-19, che ha comportato la decisione unilaterale, con colpi di mano forzate mentre sarebbe stato opportuno avviare un confronto e non aprire nuove sezioni destinate ad accogliere detenuti arrestati dalla libertà da sottoporre a quarantena, senza che sia stato valutata la necessità di un confronto con le OO.SS., e senza la previsione di protocolli sanitari e operativi, nonché la rassicurazione di forniture di protezione in presenza di detenuti positivi; senza oltretutto alcuna formazione propedeutica all’apertura. Considerata la carenza di decisioni sistemiche di ordine politico e la grave situazione in cui si trova ad operare la Polizia Penitenziaria, si impone un’inversione di marcia da parte dei vertici politici e amministrativi, che sembra abbiano dimenticato il Corpo di Polizia il quale giornalmente e con grande spirito di appartenenza garantisce la sicurezza interna ed esterna della società.

Le OO.SS. S.AP.P.E. - O.S.A.P.P.- UILPA- P.P-  S.I.N.A.P.P.E - CISL FNS - C.N.P.P. - FP C.G.I.L LAZIO puntualizzano che tale decisione costituisce un passaggio preliminare ad altre forme di protesta anche di carattere pubblico che si riservano di porre in essere, qualora permanga l’assenza di iniziative tese ad avviare un virtuoso percorso di ripristino della sicurezza e della legalità nelle carceri, messa ogni giorno a rischio per l’assenza di risorse umane, materiali, strumentali e sanitarie».

La nota

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