testata 2019

testata smart 2019

ico ministeri md

ico enti locali md

ico sanita md

ico privato sociale md

ico ministeri lg

ico igiene ambientale md

ico vigili fuoco md

ico sicurezza md

ico enti locali lg

ico sanita pubblica lg

ico sanita lg

ico privato sociale lg

ico igiene ambientale lg

ico vigili fuoco lg

ico sicurezza lg

ico ministeri sm

ico enti locali sm

ico blog md

ico regione md

ico info md

ico blog lg

ico sanita sm

ico regione lg

ico privato sociale sm

ico igiene ambientale sm

ico info lg

ico vigili fuoco sm

ico sicurezza sm

ico regione sm

ico info sm

Il Servizio sanitario regionale del Lazio torni al centro dell’agenda politica.

“Negli ultimi vent’anni il Servizio sanitario regionale ha perso oltre 5500 dipendenti a tempo indeterminato. Il precariato è aumentato dell’87 per cento mentre i medici e la dirigenza sono diminuiti del 12 per cento. Un quadro desolante che la pandemia ha contribuito ad aggravare”. Così, in una nota, Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio e Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil di Roma e del Lazio.

“Il Ssr deve uscire dalla condizione di doppio affanno in cui si trova, dovuta all’emergenza sanitaria ancora in corso e alla maggiore richiesta di prestazione sanitarie, con un personale ridotto e stremato dalla gestione della pandemia – dicono i sindacalisti -. I dati recenti attestano infatti, nel 25 per cento dei casi, mancate erogazioni di visite diagnostiche nei tempi previsti dalla legge, senza tener conto dei tanti che hanno rinunciato alle cure. Proprio per fronteggiare questa emergenza, la Cgil, nelle ultime settimane, con la campagna ‘Sos Salute’, è impegnata a informare le cittadine e i cittadini sui propri diritti e a offrire una prima risposta alle persone che trovano ostacoli nell’accesso alle cure”.

“Occorre un cambio di passo per riportare le persone a curarsi e a farlo nel servizio pubblico, rimettendo il SSR al centro dell’agenda politica – aggiungono Di Cola e Cenciarelli –. Per abbattere i tempi di attesa e garantire a tutti, indipendentemente dal reddito, il pieno acceso alle cure, la priorità, nel prossimo biennio, sarà un piano che preveda almeno 10mila assunzioni, procedendo inoltre alla stabilizzazione del personale precario. Solo così si potrà recuperare quanto perso negli anni e, al contempo, garantire l’esistenza e il funzionamento delle strutture previste con il Pnrr, che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. Su questo tema ci aspettiamo un impegno serio da parte della Regione e delle Asl”, conclude la nota.

0
0
0
s2sdefault
powered by social2s