testata 2019

testata smart 2019

ico ministeri md

ico enti locali md

ico sanita md

ico privato sociale md

ico ministeri lg

ico igiene ambientale md

ico vigili fuoco md

ico sicurezza md

ico enti locali lg

ico sanita pubblica lg

ico sanita lg

ico privato sociale lg

ico igiene ambientale lg

ico vigili fuoco lg

ico sicurezza lg

ico ministeri sm

ico enti locali sm

ico blog md

ico regione md

ico info md

ico blog lg

ico sanita sm

ico regione lg

ico privato sociale sm

ico igiene ambientale sm

ico info lg

ico vigili fuoco sm

ico sicurezza sm

ico regione sm

ico info sm

Cgil Cisl Uil: “Contratti fermi da 9 anni, una vergogna. In piazza davanti ad Aris e Aiop per i salari, i diritti e la qualità del lavoro. La Regione intervenga, subito il confronto o la mobilitazione non si fermerà”

I lavoratori delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), dei centri di riabilitazione e delle strutture sociosanitarie del Lazio scenderanno in piazza il 9 luglio, davanti alla sede nazionale e regionale Aiop, e il 12 luglio, davanti alla sede nazionale e regionale Aris, dalle 9 alle 12, per il rinnovo del contratto. “Con un Ccnl fermo da 9 anni e un prezzo altissimo pagato alla gestione della pandemia, siamo di fronte ad una autentica vergogna. Salari, diritti, organici, qualità del lavoro: vogliamo subito l’apertura del confronto o non ci fermeremo”, dichiarano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di categoriaFp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio. Come già per la Sanità privata, la mobilitazione, in una vertenza che riguarda i contratti nazionali, parte dal Lazio: “L’attesa è diventata oltraggiosa nei confronti del sacrificio chiesto a questi operatori. Aris e Aiop non possono continuare a nascondersi. Siamo pronti a mettere in atto ogni iniziativa necessaria per costringere le associazioni datoriali del Lazio, tra le più importanti nel contesto nazionale, a intervenire per avviare il negoziato”, proseguono i segretari regionali di categoria. “Retribuzioni congelate al 2012, dumping salariale, contratti pirata, buchi negli organici e situazioni di vero e proprio sfruttamento del lavoro: quella delle strutture sanitario-assistenziali è una realtà inaccettabile che mortifica la dignità di lavoratrici e lavoratori che tutti i giorni si prendono cura degli utenti più fragili. E che spesso si devono sostituire anche alle famiglie a causa delle limitazioni alle visite”, attaccano. “Condizioni pessime e sempre al ribasso, a partire dalle buste paga, ma anche dalle dotazioni organiche inadeguate, con interi reparti sguarniti, attività assistenziali a carico dei lavoratori raddoppiate rispetto alle norme di legge, contingentamenti e vessazioni. E poi con la truffa dei requisiti minimi, la qualità dei servizi è rischio, così come la tenuta degli operatori costretti a turni massacranti, riposi e ferie saltate, carichi di lavoro folli. Basti pensare che, per cercare di arginare la perdita di personale in particolare infermieristico, diverse strutture hanno iniziato ad erogare superminimi, creando ulteriore dumping tra le diverse figure professionali”. “E’ ora di mettere fine allo scempio di una situazione di ingiustificata di inferiorità contrattuale rispetto ai colleghi della sanità che serve solo a coprire la voracità datoriale. Vogliamo un contratto degno di questo nome e politiche assunzionali in grado di dare giusto valore alla professionalità e all’impegno”, concludono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “Ad Aiop e Aris Lazio non daremo tregua. Ma chiediamo che anche la Regione esca dal silenzio e faccia la sua parte per sbloccare la situazione. Serve un intervento forte per aprire il tavolo di confronto nazionale, ma anche per definire nuove regole e più controlli, a partire da un principio base: niente risorse pubbliche a chi non rispetta i lavoratori”.

Scarica il comunicato congiunto

La Locandina

0
0
0
s2sdefault
powered by social2s