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  • Oggi i lavoratori e le lavoratrici del Centro di Educazione Motoria di Via Ramazzini, solo da aprile direttamente dipendenti della Croce Rossa – Comitato Area Metropolitana, hanno protestato sotto la Regione Lazio, per sbloccare la filiera dei pagamenti e consentire a 45 persone di ricevere gli stipendi che mancano, da dicembre a oggi. 

    “Possono tirare ora un sospiro di sollievo: la Regione ci ha assicurato la liquidazione delle fatture, per circa 500 mila euro, dal 23 aprile, che consentiranno a Croce Rossa di iniziare a saldare gli stipendi arretrati e di entrare con regolarità nel pagamento delle mensilità da aprile in poi. Si avvia verso la regolarizzazione, quindi, una situazione che per mesi ha lasciato intere famiglie nel dramma. A gennaio il pagamento di novembre, e poi più nulla. Nel frattempo, la fine dell’appalto con Gem e l’ingresso dei lavoratori in Croce Rossa, tramite il complesso e non scontato passaggio della surroga tra privati”, spiega Giulia Musto, sanità privata Fp Cgil Roma e Lazio.

    “Si sta trovando soluzione a una vicenda purtroppo non rara nel mondo degli appalti e delle esternalizzazioni di servizi pubblici essenziali. All’inizio della filiera, le istituzioni pubbliche, alla fine, i lavoratori, sempre pagando le conseguenze di frammentazioni, ritardi e, come in questo caso, scarsa trasparenza dei soggetti appaltatori.

    Apprezziamo che l’istituzione regionale si sia fatta carico di risolvere la questione e superare la criticità attuale: un ritardo amministrativo che fa la differenza nella vita persone, operatori e professionisti della sanità pubblica, che al pari di tutti gli altri si prendono cura dei cittadini. Anche e soprattutto per loro e per tutte le realtà del sistema in simili condizioni, continueremo a portare avanti con forza la necessità di rivedere il sistema degli accreditamenti, a tutela del lavoro e dei servizi alla salute dei cittadini. La salute è un diritto universale, e il sistema sanitario pubblico deve poter garantire a tutti gli effetti lavoro e servizi”, conclude.

  • Le foto del presidio: 
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