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Tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno all’infermiera dello Spallanzani di Roma, Claudia Alivernini, la prima vaccinata contro il coronavirus in Italia, oggetto di una aggressione inaccettabile sui social network. Le gravissime minacce di morte che le sono state rivolte nulla hanno a che vedere con la libertà di opinione o di critica ma rappresentano solo atti ignobili e vili.

Claudia è esempio di come gli operatori sanitari tutti siano stati, siano e saranno, in prima linea nell’affrontare l’emergenza pandemica. Che gli operatori sanitari siano tra i primi destinatari del vaccino, è segno della centralità e dell’importanza riconosciuta a chi lavora al servizio della salute di tutti, quindi della complessiva necessità di investire e potenziare il sistema sanitario con più assunzioni e maggiore sicurezza.

Il vaccino è un passo importante nella gestione dell’emergenza sanitaria e deve esserne compresa l’importanza sociale: per il contenimento, la tutela della salute di chi è più esposto, la ripartenza del paese.

Quanto accaduto a Claudia dimostra, inoltre, il bisogno che si colmi il vuoto, accumulato in questi giorni di ritardo, in termini di corretta e capillare informazione, da parte di tutte le istituzioni e le autorità competenti, rispetto alla sicurezza e alle modalità di somministrazione del vaccino, all’organizzazione della campagna vaccinale e alla necessità di garantire che il nostro paese, quanto più in fretta possibile, possa guardare a una prospettiva di sicurezza per la salute e di ripresa economica.

Così la Fp Cgil Nazionale e la Fp Cgil di Roma e Lazio in una nota.

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