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  • Cgil Cisl Uil: “Subito la firma definitiva dell’accordo sottoscritto da Aris e Aiop. Regione prenda provvedimenti contro chi non rispetta regole e lavoro. Non ci fermeremo”

    La protesta dei lavoratori della sanità privata per il rinnovo del contratto non conosce sosta. La “ignobile fuga dalle responsabilità delle associazioni datoriali, Aris e Aiop in primis”, ha infiammato gli animi dei 25mila operatori del Lazio che il 24 agosto manifesteranno – nelle forme imposte dalle misure anti-Covid – davanti alla Prefettura di Roma: “Il diritto al contratto non va in vacanza, come non sono mai andati in vacanza il lavoro, la professionalità e il sacrificio di questi lavoratori che nonostante 14 anni di attesa, 3 di trattativa e un accordo che i datori di lavoro vogliono scippare loro sotto il naso, continuano a dare il massimo nelle aziende, nelle case di cura e negli ambulatori della sanità accreditata. Ora siamo oltre ogni limite, la mobilitazione sarà senza tregua, dai posti di lavoro alle piazze. E la Regione deve intervenire”, attaccano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio.

    “La mancata ratifica definitiva della preintesa del 10 giugno è un atto inqualificabile e senza precedenti che rende ancora più insopportabile la distanza tra imprenditori-prenditori senza vergogna, che ingrassano con i denari pubblici e fanno cassa sulle spalle delle persone, e lavoratori senza contratto, che solo sulle loro forze tengono in piedi il 40% delle prestazioni del servizio sanitario regionale”, sottolineano i segretari regionali di categoria. “E’ ora di fare giustizia: chi è pagato per fare servizio pubblico deve essere in regola con le leggi e con i rinnovi di contratto. E chi è ogni giorno in prima linea per difendere la salute deve veder rispettato il diritto a un giusto salario e alle giuste tutele. La preintesa sul Ccnl siglata con i datori di lavoro, Ministero e Regioni parla chiaro: sanità pubblica e privata, stesso lavoro, stesso salario e stessi diritti. E’ un accordo che abbiamo sottoscritto e su cui ora pretendiamo la firma definitiva di Aris e Aiop”.

    “Per questo abbiamo chiesto alla Regione Lazio di intervenire sul regime degli accreditamenti”, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “E ci aspettiamo che siano subito formalizzati i provvedimenti contro le strutture che non aggiornano i contratti, che non pagano i premi di produttività, che non adeguano gli organici, che ricorrono indebitamente alla cassa integrazione o che continuano a fare profitti con i soldi dei contribuenti. Basta ricatti, la Regione li metta fuori dal Ssr”.

    “Il 24 agosto saremo di nuovo in piazza. E poi ancora a settembre. Mentre in tutti i posti di lavoro della sanità accreditata prosegue la protesta contro questo abominio”, concludono i segretari di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “La mobilitazione non si fermerà fino alla firma definitiva del contratto”.

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