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Ancora una volta sulla stampa è partito l’ennesimo attacco contro la dignità delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori onesti di AMA, nel più totale silenzio dell’azienda che li lascia bersaglio della macchina del fango.

La decontestualizzazione dei numeri riportati dipinge un’azienda in cui il 30% dei dipendenti ha sottratto illecitamente il carburante. È giusto che chi ha commesso reati sia perseguito sia sul piano disciplinare, che legale ma è altrettanto giusto raccontare la verità dei fatti ed essere realmente trasparenti, come dovrebbe essere un’azienda controllata dal pubblico.

Abbiamo chiesto ad AMA di fare chiarezza sulle 2064 contestazioni pervenute ad altrettanti dipendenti, dal 2017 al 2020, rendendo noto -in forma anonima e dove possibile aggregata- i motivi e gli esiti delle contestazioni e quante siano state archiviate perché non rilevato alcun dolo. Sappiamo che tante contestazioni sono legate ad errori formali e ad errate applicazioni delle procedure, di cui non hanno alcuna responsabilità le lavoratrici e i lavoratori.

Chiediamo un’operazione verità affinché sia difesa la dignità di chi ogni giorno con onestà e dedizione lavora per tenere la città pulita, senza che AMA riconosca mai il loro valore e i tanti, troppi, errori aziendali in tema di mancati investimenti su infrastrutture, mezzi ed attrezzature.

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