testata 2019

testata smart 2019

ico ministeri md

ico enti locali md

ico sanita md

ico privato sociale md

ico ministeri lg

ico igiene ambientale md

ico vigili fuoco md

ico sicurezza md

ico enti locali lg

ico sanita pubblica lg

ico sanita lg

ico privato sociale lg

ico igiene ambientale lg

ico vigili fuoco lg

ico sicurezza lg

ico ministeri sm

ico enti locali sm

ico blog md

ico regione md

ico info md

ico blog lg

ico sanita sm

ico regione lg

ico privato sociale sm

ico igiene ambientale sm

ico info lg

ico vigili fuoco sm

ico sicurezza sm

ico regione sm

ico info sm

I lavoratori e le lavoratrici dei servizi ambientali aspettano un rinnovo contrattuale da oltre due anni. Data l’irricevibilità delle proposte datoriali, a livello nazionale le trattative si sono interrotte e l’8 novembre in tutta Italia sarà sciopero.
Nelle imprese pubbliche e private ove si applicano i CCNL Utilitalia e Fise/Assoambiente, la precarizzazione del lavoro e il mancato riconoscimento delle professionalità degli addetti sono la norma. I sindacati non hanno accettato proposte che smantellano le relazioni sindacali, non pongono limiti al part time, definiscono un’organizzazione estremamente flessibile del lavoro, basata su 38 ore di media annua, legano gli aumenti solo agli indici inflattivi e ai risultati aziendali.
“Serve un vero sistema di relazioni industriali e ci sono temi da cui non si può prescindere, che vanno dall’esigibilità della clausola sociale alla sicurezza”, dichiarano Fp Cgil Roma e Lazio, Fit Cisl Lazio, Fiadel e Uiltrasporti Lazio.
La posizione dei sindacati è chiara: “Serve un contratto nazionale unico e di filiera che includa l’applicazione anche agli addetti degli impianti di riciclo. Le relazioni sindacali devono essere forti e partecipate a tutela dei lavoratori e dell’organizzazione del lavoro, si deve porre al centro la salute e la sicurezza così come la formazione continua. Vogliamo un accordo economico che preveda un aumento salariale fuori dalla logica del calcolo inflattivo e includa welfare e indennità”, proseguono.
“Al di là delle specifiche questioni locali, lo sciopero è necessario per rimettere al centro le tutele e le condizioni di lavoro, uscire dalla precarietà e dalla macelleria sociale degli appalti, dare forza a un settore strategico su cui, anche attraverso le risorse del PNRR, si investirà per una complessiva modernizzazione, volta alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, alla dimensione industriale delle aziende, a servizi più efficaci e meno costosi per i cittadini. Senza la tutela del lavoro e senza gli avanzamenti richiesti, nessun investimento porterà risultati adeguati. Non ci fermeremo fino a che i punti cardine delle nostre richieste non saranno prese in considerazione dalle parti datoriali come base per il rinnovo del contratto”, proseguono le segreterie regionali di categoria Cgil, Cisl, Uil e Fiadel.
In occasione della giornata di sciopero, per cui sono state già definite dalle aziende le modalità di garanzia dei servizi minimi essenziali, si terrà il presidio regionale in Piazza SS. Apostoli, a partire dalle ore 10.00.

0
0
0
s2sdefault
powered by social2s