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Ospedale di Tivoli: parcheggio in stato di abbandono

Il parcheggio dell’ospedale di Tivoli è abbandonato a se stesso, senza segnaletica e nessuna divisione degli spazi. Transitano e parcheggiano veicoli senza alcun controllo e nessuna procedura. Le auto sono parcheggiate in doppia e tripla fila senza controlli. I clacson delle auto che non possono uscire suonano in continuazione senza rispetto alcuno per i degenti e gli operatori che lavorano.

Il caos regna all’interno del presidio ospedaliero, una vera e propria terra di nessuno dove le auto sono parcheggiate senza alcun ordine ostacolando il passaggio delle autombulanze, dei mezzi che si recano al pronto soccorso e dei mezzi delle forze dell’ordine.
Non essendo regolamentato e controllato il senso di marcia chiunque può entrare sia dall’ingresso di via Parrozzani che da via Domenico Giuliani e parcheggiare dove vuole.

A causa dell’assoluta mancanza di segnaletica e controlli viene usato anche da chi non deve recarsi in ospedale ma solo recarsi in centro città e così i mezzi con il motore acceso in attesa di un posto libero inquinano l’aria e sono frequenti le discussioni per il parcheggio.

La situazione va avanti da mesi. La CGIL aveva già denunciato che il parcheggio delle auto di fronte alle finestre delle aule universitarie poste sul piano stradale all’altezza dei tubi di scappamento minavano la salute degli studenti.

Hanno spostato gli studenti e non le auto. Questo il biglietto da visita dell’ospedale di Tivoli. La zona ospedaliera dovrebbe essere una zona di rispetto, tutelata dalle emissioni sonore e dall’inquinamento dell’aria, dovrebbero essere delimitati gli spazi per i diversamente abili, per le donne in gravidanza o per le neo mamme con il bambino a bordo o ricoverato. Sarebbero misure di civiltà oltre che obblighi di legge. Ma purtroppo ciò non avviene. Non ultimo alcuni giorni fa un automobilista ha usato il clacson per 15 minuti consecutivi perché la propria auto era bloccata da altri mezzi.

Il parcheggio dell’ospedale di Tivoli è lo specchio della ASL RM 5, un’azienda da circa un anno senza Direttore Generale con un commissario e un management sempre più in difficoltà e deresponsabilizzato, con ripercussioni negative sullo stato dei servizi per i cittadini e la qualità del lavoro degli operatori.