Vai al contenuto
Home » Nuovo Amministratore AMA, Cgil-Fp Cgil Roma Lazio: “Superare l’epoca Zaghis con investimenti su impianti e mezzi e rispetto dei lavoratori”  

Nuovo Amministratore AMA, Cgil-Fp Cgil Roma Lazio: “Superare l’epoca Zaghis con investimenti su impianti e mezzi e rispetto dei lavoratori”  

“In questi ultimi anni abbiamo  più volte evidenziato come AMA meritasse una guida strategica all’altezza della complessità e della dimensione che ha come azienda. Per questo motivo salutiamo con favore la nomina a nuovo Amministratore Unico di AMA del Prof. Angelo Piazza”, commentano così Natale Di Cola, segretario di CGIL di Roma e Lazio e Giancarlo Cenciarelli, segretario della FP CGIL di Roma e Lazio, la nomina appena effettuata da parte della giunta Gualtieri del nuovo amministratore di AMA.

“L’azienda ha bisogno di essere completamente ristrutturata. Va implementato il personale e potenziate le attrezzature e gli impianti, la flotta dei mezzi, attualmente inadeguata, va ricostituita acquistando automezzi che siano idonei per l’utilizzo nelle diverse realtà dei quartieri capitolini. Vanno prese decisioni importanti circa la ristrutturazione dell’impiantistica che è sopravvissuta all’epoca Zaghis e vanno fatte scelte sulla nuova impiantistica che necessita a Roma”.

“In sintesi, va definito un vero piano industriale e una strategia per costruire un  nuovo soggetto industriale pubblico almeno di ambito regionale che punti sull’economia circolare”, proseguono i sindacalisti.

“Va definitivamente superata l’epoca Zaghis, ricostruendo un corretto clima di relazioni sindacali. Troppe volte, in passato, la risposta alle denunce delle inefficienze organizzative, è stata un accusare gli operatori. L’effetto è stato di trasformare i lavoratori, chiamati ad operare senza organizzazione e senza strumenti, come i bersagli del malcontento della cittadinanza”. 

“Dal nuovo Amministratore Unico ci aspettiamo soprattutto questo, un impegno forte per ricostruire, assieme alle organizzazioni sindacali, quel patto di rispetto che ci deve essere tra cittadinanza ed operatori AMA”, concludono Di Cola e Cenciarelli.