Il 23 luglio riprende in Commissione Giustizia al Senato la discussione sul Ddl Pillon e sugli altri disegni di legge collegati, nonostante la grande mobilitazione di questi mesi che ha visto centinaia di migliaia di donne e uomini scendere in piazza per chiederne il ritiro.
Netta la posizione della Cgil: è un disegno di legge che lede le libertà di tutte e tutti, sovverte i principi del diritto di famiglia, rischioso per la tutela delle donne e dei loro figli.
Il dovere di uno Stato laico – come dovrebbe essere il nostro – è quello di garantire alle donne la libertà di decidere del proprio corpo e dei propri sentimenti. L’abbiamo gridato a Verona, nell’immenso corteo del 30 marzo contro il congresso delle famiglie, lo abbiamo ribadito ad aprile, a Montecitorio: non si torna al medioevo, non accettiamo interventi normativi fondati sulla misoginia, che riportano a una visione della società conservatrice e penalizzante per le donne.
Il ddl Pillon deve essere immediatamente ritirato, con tutte le disposizioni che cancellano i diritti conquistati nel tempo. La proposta di legge mira a penalizzare e scoraggiare le donne che vogliono separarsi , a cancellare la tutela e la volontà delle donne in particolare quando vittime di violenza, non tutela il benessere dei minori.
Contro scelte retrograde e attacchi efferati da parte di questo governo alla vita e ai diritti delle donne , anche noi di Fp CGIL Roma Lazio insieme a tutta la Cgil, alla società civile e ai movimenti femministi, saremo domani, 23 luglio, in presidio a Montecitorio, dalle 15, per chiedere l’immediato ritiro del DDL Pillon , inammissibile e incorreggibile.
Alle 16,30 la conferenza stampa, cui sono invitati i parlamentari di tutti gli schieramenti, convocata dalle associazioni, i centri antiviolenza, il movimento femminista, le organizzazioni sindacali che in questi mesi si sono mobilitati (presso la Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama – Senato della Repubblica).