Vai al contenuto
Home » Proroga del lavoro agile e stipula dei nuovi accordi individuali

Proroga del lavoro agile e stipula dei nuovi accordi individuali

Il prossimo 31 ottobre scadono gli accordi individuali di lavoro agile, un’esperienza che come confermato dalla Divisione Risorse è stata complessivamente positiva sotto il profilo della quantità e qualità del lavoro, ma che – a nostro avviso – è stata in alcuni casi caratterizzata anche da incomprensibile rigidità, soprattutto negli uffici romani delle entrate. In attesa di avviare il confronto sindacale previsto dal CCNL, l’Agenzia ha prorogato la disciplina del Lavoro Agile per un massimo di sei mesi (aprile 2023). Chi intende proseguire il lavoro agile dovrà quindi sottoscrivere un nuovo accordo, che verrà trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A questo proposito, l’Agenzia ha inviato al personale un modello da compilare per poter chiedere alternativamente: 

1) la proroga delle condizioni del proprio accordo individuale in scadenza; 

2) la modifica del numero di giorni di lavoro agile sinora svolti.

Nel corso della prima applicazione, nostro malgrado, abbiamo dovuto più volte segnalare inopportune pressioni esercitate su colleghi e colleghe ed un iter di valutazione e approvazione delle istanze di adesione a volte incerto [–> vai ai precedenti comunicati], che speriamo non si ripeta in questa seconda fase.

Sappiamo che non tutti finora hanno potuto indicare liberamente il numero di giornate di lavoro agile e che piuttosto si sono sentiti costretti a proporre ciò che gli veniva dettato dai responsabili d’Area/Ufficio, su istruzioni verbali ricevute dai Direttori Provinciali. 

Sappiamo che solo dopo le segnalazioni si è tenuto conto delle necessità dei pendolari a lunga percorrenza, dei genitori o di chi presta cure a familiari, i quali hanno potuto fruire del massimo dei giorni previsti dal Regolamento, ma che paradossalmente altri lavoratori nelle stesse condizioni non ne sono stati informati per tempo e non ne hanno potuto beneficiare. 

Sappiamo che alcune Direzioni hanno imposto un massimo di 6 giorni mensili ai colleghi degli Uffici Territoriali e solo 4 giorni mensili ai colleghi degli Uffici Controllo, ai colleghi Capi Team ed ai colleghi POER, senza comprenderne i motivi, né quali positivi risultati ne sono derivati.

Noi crediamo che sia corretto dare attenzione alle citate casistiche, ma ce ne sono altre che ne meritano altrettanta e solleviamo forti perplessità sulla pratica, segnalataci, di alcuni direttori di chiedere informazioni e documentazione sullo stato di salute personale dei lavoratori o dei loro familiari, per supportare una legittima richiesta di giorni di lavoro agile. Non ci risulta che a questo fine i datori di lavoro siano stati finora autorizzati a richiedere dati sensibili. 

Consideriamo importante il compito di organizzare e svolgere in modo puntuale il lavoro, ma crediamo che possa essere soddisfatto serenamente anche tramite il lavoro a distanza e riteniamo che dopo l’esperienza di questo primo semestre ci siano le condizioni per sciogliere certi taciti vincoli, osservare e fare tesoro del lavoro svolto e delle segnalazioni che sono arrivate dal personale, per ricercare un nuovo e più stabile equilibrio di conciliazione vita-lavoro. Rispettando i bisogni delle persone, soprattutto.

A questo scopo, ricordiamo che l’adesione al lavoro agile è una scelta volontaria e cogliamo l’occasione per ripetere che ognuno può liberamente indicare nell’istanza il numero di giorni di lavoro agile che necessita, senza che siano necessarie motivazioni particolari; del resto la disciplina dell’Agenzia non elenca casistiche tassative in virtù delle quali si possono ottenere più giorni rispetto ad altre condizioni. 

E ancora, se il datore di lavoro legittimamente non condivide l’istanza scritta di una lavoratrice o di un lavoratore, è corretto e logico che i motivi di rigetto vengano forniti per iscritto.

In attesa del confronto sindacale con l’Agenzia, ci auguriamo che le singole Direzioni di Roma e del Lazio si approccino a questa seconda fase con maggiore capacità di ascolto e maggiore lealtà, possibilmente libere da preconcetti e timori, fiduciose dell’impegno e del senso di responsabilità che lavoratrici e lavoratori dimostrano tutti i giorni in condizioni complicate. 

Restiamo a disposizione di chiunque avesse bisogno di supporto. 

 

Paolo Falcone