Apparteniamo ad un Sindacato che anche in questo particolare momento in ogni singolo posto di lavoro fin nei luoghi Istituzionali, sta lottando per ottenere garanzie affinché lavoratrici e lavoratori che erogano servizi essenziali, in ogni ambito, lo facciano a tutela della loro salute e senza distinzioni di settori.
Fin dai primi momenti di questo incredibile periodo, paragonabile a null’altro se non alle storie di noti libri di Orwell e Saramago – che pensavamo fossero solo fantasia e altra cosa rispetto a noi e alle nostre vite, il nostro impegno con l’Amministrazione necessario a fronteggiare l’emergenza sanitaria da COVID19 ci ha consentito di attivare forme di lavoro alternativo e permettere a tutte e tutti di continuare a svolgere ad ognuno le proprie mansioni nell’assoluta sicurezza per la propria salute, per quella dei propri familiari e quindi della comunità tutta.
Nel rispetto di quell’impegno e di coloro con i quali quotidianamente ci confrontiamo per arrivare a soluzioni condivise, da attivare nell’ambito della correttezza amministrativa, non possiamo accettare l’atteggiamento di chi vuole solo caldeggiare iniziative datoriali volte ad annullare i benefici di quel lavoro.
Lo rivendichiamo quel lavoro, rivendichiamo i nostri principi che nel confronto con la dirigenza a volte aspro, sicuramente costruttivo nelle nostre intenzioni, è sempre stato coerente nel rispetto diella correttezza e dignità lavorativa. Anche in questo momento storico con la stessa coerenza, la nostra linea non può essere contraria all’operato della CGIL nazionale, sarebbe una contraddizione e un tradimento della fiducia che lavoratrici e lavoratori ripongono in noi e per il nostro mandato sindacale che deve essere costante,n sicuramente collaborativo e propositivo ma non pedissequo ad assecondare il “padrone”.
Nella lettera scritta con la Cisl all’Amministrazione abbiamo segnalato ciò che a nostro avviso va contro qualsiasi logica di sicurezza in questo periodo, tanto più che colleghe e colleghi sarebbero stati chiamati ad espletare mansioni di protezione civile che la legge 56/2014 ha demandato ad altri Enti sul territorio, funzioni poi regolamentate dalla Regione Lazio con LR 2/2014: da fonti dirette e da qualche ora anche su giornali locali online, abbiamo la conferma che la consegna delle mascherine presso i comuni verrà curata direttamente dalla Regione Lazio, come normativa prevede e non ci spieghiamo quindi a quale scopo mettere a repentaglio chi oggi svolge ruoli amministrativi che risulterebbe impreparato dal punto di vista tecnico per assolvere determinate mansioni oppure impegnare personale operativo su altri fronti ma non inserito in un contesto di emergenza programmato territoriale.
Nel comunicato abbiamo espresso le nostre ragioni di tutela e salute per tutte e tutti.
Ilaria Rondinelli
Coordinatrice Fp Cgil CMRoma