Con un provvedimento molto atteso ieri la Regione Lazio ha stabilito termini, tempistiche e modalità per la sorveglianza sanitaria degli operatori del Terzo Settore che svolgono la loro attività nei servizi alla persona sul territorio regionale.
Il risultato recepisce in pieno le richieste da noi avanzate nei mesi scorsi.
Infatti nell’ultimo incontro della cabina di regia degli Enti del Terzo Settore svoltosi il 12 novembre scorso i sindacati avevano sottolineato l’assoluta rilevanza del tema della sicurezza in materia di prevenzione da pandemia COVID 19 per i servizi socio-sanitari, socio-educativi e socio-assistenziali nella Regione Lazio.
Tenuto conto della rapida e progressiva evoluzione della curva pandemica per noi è sempre stato fondamentale che la Regione Lazio perseguisse politiche di prevenzione “centralizzate” per il personale operante nei servizi gestiti da Enti di Terzo Settore; essi infatti sono esposti a rischi di contagio in egual misura al personale sanitario, considerando le tipologie di attività che vengono svolte quotidianamente a favore delle fasce deboli della popolazione regionale.
Controlli antigenici con cadenza non superiore ai 15 giorni e suddivisione dei servizi per fasce di rischio: finalmente regole chiare ed univoche per tutti i lavoratori che in questi mesi di pandemia hanno assicurato servizi importantissimi per la vita quotidiana dei soggetti fragili.
Un importante risultato, che garantisce anche agli utenti standard di sicurezza degni del servizio pubblico.
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