10 anni dalla morte di Stefano. 10 anni di un calvario giudiziario che nella narrazione collettiva ha lasciato prima sola la famiglia a gridare rispetto, verità e dignità per Stefano. Poi, grazie anche alla tanta umanità che li ha circondati da subito, il velo è caduto e si è cominciato ad andare verso una direzione precisa: una nuova lettura, fondata sulla promozione dei diritti umani, e una nuova fase processuale che si fonda sul ripristino di un corretto rapporto tra cittadini e istituzioni, che riparte dalle effettive responsabilità. Stefano è e resta una ferita di Stato: giustizia e democrazia non possono darsi, senza umanità.
Quell’umanità in marcia che vede anche noi da sempre a fianco di Ilaria e Stefano, insieme a tutta quella società civile che nel tempo è andata crescendo. E che non crede e non accetta che i diritti umani vengano calpestati.
Siamo la categoria che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego. Ogni professione che compone – persona per persona, ruolo per ruolo – quei servizi pubblici che difendiamo perché rispondono e rendono vivi i diritti della persona. Quanto la nostra Costituzione vuole e definisce come universali: per tutti, tutti i giorni.
Con la Cgil e la Fiom di Roma e Lazio, siamo tra i sostenitori del 5° memorial per Stefano: domenica 13 ottobre dalle 9.00 presso il Parco di Torre del Fiscale (via di Torre Branca, Roma), parteciperemo alla maratona sociale e saremo presenti con uno stand dove, con alcuni laboratori (dalle 10 alle 12), daremo spazio al lavoro pubblico, per ricordare chi siamo: donne e uomini al servizio dello stato e dei cittadini. Perché violenze, abusi e coperture non si ripetano e non gettino ombre su un sistema istituzionale nato per difendere, tutelare, garantire diritti a ognuno di noi.
Guarda il video: