L’Amministrazione del Policlinico Umberto I continua nell’azione di ridimensionamento dei servizi nei confronti dei cittadini. Sono da ormai oltre 3 anni presenti reparti completamente ristrutturati e non ancora aperti all’utenza ed ora siamo venuti a conoscenza che è stato disposto nei giorni scorsi la sospensione di alcune attività strategiche e fortemente volute dalla Regione Lazio, come l’ “Unità di Degenza a Gestione Infermieristica” (UOGI), il trasferimento di altre attività in sedi non meglio specificate e l’accorpamento di servizi che rischiano di congestionare le attività assistenziali.
Scelte fatte senza il confronto con le organizzazioni sindacali e senza indicare come e quando i servizi saranno riattivati. Il reparto a gestione infermieristica del Policlinico Umberto I ha da sempre garantito cure appropriate in base alle effettive necessità assistenziali di ciascun paziente, rappresentando una rivoluzione nella sanità laziale in termini di riduzione dei giorni di degenza nei vari reparti specialistici ed una maggiore disponibilità di posti letto, permettendo di conseguenza una migliore decongestione del Pronto Soccorso e non da ultimo una significativa riduzione della spesa sanitaria, che può arrivare ad un risparmio per ogni paziente fino a 1000 euro per giornata di degenza.
Così dichiarano Francesco Frabetti, Fp Cgil, Giovanni Fusco, Cisl Fp e Fabio Ferrari, Uil Fpl Roma e Lazio: “Forse sfugge all’amministrazione dell’Umberto I che il 31 Luglio 2019 la Regione Lazio ha terminato il gruppo di lavoro per disciplinare il funzionamento e il meccanismo di rimborso delle tariffe, proprio per le Unità di Degenza a Gestione Infermieristica; tra le tante Aziende presenti nella Regione è stato individuato come modello il reparto UOGI del Policlinico Umberto I, inaugurato dallo stesso Presidente Zingaretti. Un reparto pilota per l’assistenza Infermieristica specializzata, deputato a garantire assistenza ai pazienti in fase di dimissione, in attesa di ricovero presso altre strutture sanitarie al fine di completare il loro percorso di cura. È una delle eccellenze del Policlinico, rappresenta una fondamentale linea di collegamento tra i reparti ad alta intensità di cura e il territorio. La decisione di chiudere il reparto rappresenta un’evidente depauperamento del Servizio Sanitario Regionale, erogato a tutta la popolazione romana e laziale. Risulta inconcepibile come, nei momenti in cui il sistema sanitario dovrebbe tornare programmare un’adeguata e diffusa assistenza sanitaria, le riorganizzazioni aziendali determinino una riduzione dei servizi in termini di assistenza alla popolazione”.
Chiediamo – proseguono Frabetti, Fusco e Ferrari – un immediato intervento della Regione Lazio, e una nuova valutazione da parte della Direzione Aziendale per evitare la chiusura dell’Unità. Oltre al mancato confronto, necessario e doveroso, con le rappresentanze dei lavoratori, non è stato comunicato al medico competente la ricollocazione di lavoratori presso altre Unità Operative, per un’obbligatoria rivalutazione dei rischi sanitari”. “Rimaniamo in attesa di un tempestivo riscontro di merito e di metodo, in assenza del quale saremo costretti a intraprendere iniziative più incisive”, concludono i sindacalisti Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.