Il lavoro agile è stato fin dall’avvio della fase post emergenziale regolamentato in via transitoria dall’Agenzia Entrate, in modo unilaterale e restrittivo.
Nel Lazio, le tre Dp romane insieme alla Dr – o meglio sotto la sua regia – hanno stipulato tra loro un tacito accordo irrigidendo la fruizione dell’istituto, cioè limitando preventivamente e per alcune Aree il numero di giorni di lavoro agile (6 gg. UU.TT., 4 gg. Uff. Controlli). Inizialmente ciò è avvenuto senza nemmeno considerare situazioni meritevoli di maggiore attenzione come la genitorialità su minori, l’assistenza e cura a familiari, il pendolarismo, salvaguardate solo dopo i nostri interventi ma purtroppo solo con indicazioni verbali tardive; tant’è che alcuni dipendenti che avevano già presentato le istanze secondo i diktat verbali impartiti dall’alto, sono rimasti persino beffati e non hanno beneficiato di tale successiva misura di maggior favore.
Ciò è avvenuto senza attivare alcun dialogo con le rappresentanze sindacali, senza coinvolgere in alcun modo il personale e – cosa risultata molto antipatica e biasimabile – avallando di fatto le pressioni talvolta anche eccessive fatte perché alcuni lavoratori e lavoratrici volavano – udite! udite! – indicare il numero di giorni che preferivano entro il limite del Regolamento. Evidentemente si voleva che risultasse che fossero i lavoratori e lavoratrici a chiedere il numero di giorni pretesi verbalmente dai datori di lavoro, restituendoci così una realtà fatta di sola apparenza, in cui tutto andava bene negli uffici romani, senza necessità di opporre dinieghi a richieste legittime. Ovviamente, come di consueto, senza nemmeno spiegare i motivi organizzativi o funzionali di tale impostazione.
Un approccio che a differenza degli altri uffici dell’Agenzia Entrate sparsi sul territorio nazionale, dove non si è verificato niente del genere, ha svelato la concezione autoritaria dell’amministrazione locale, realizzata tra l’altro senza nemmeno assumere formalmente la paternità o maternità della decisione, ma nascondendosi dietro indicazioni verbali, con risposte evasive alle nostre sollecitazioni, facendo leva sul vincolo di subordinazione e mortificando le persone nella loro libera e legittima autodeterminazione. La vicenda ha acquistato un sapore ancora più amaro poiché il regolamento sul lavoro agile concedeva ai datori di lavoro la facoltà di rigettare eventualmente le richieste, comunicando le motivazioni adeguate, per cui un simile atteggiamento è apparso ancor più incomprensibile e mal digerito.
Nelle uniche due Dp dove i datori di lavoro hanno dovuto loro malgrado opporre dinieghi a chi non si è comunque voluto adeguare, gli uffici non hanno fornito motivazioni che chiarivano i motivi impeditivi all’accoglimento (se i lavoratori del Fisco adottassero lo stesso metro di adeguatezza nella redazione delle motivazioni degli atti impositivi, l’Agenzia Entrate si troverebbe sommersa dal contenzioso tributario).
Il comportamento della locale dirigenza ancora una volta è parso a tutti deludente e ingiusto.
Perchè imporre un indirizzo senza dialogo e confronto, avallando comportamenti sgradevoli e forzando letteralmente la mano del personale a presentare una richiesta diversa, facendo leva sul vincolo di subordinazione?
A chi giova questo modo di fare?
Come può essere utile al lavoro ed al benessere organizzativo?
Contestiamo e ci opponiamo a questa logica che porta solo al conflitto e fa emergere molto chiaramente quanto ci sia urgente bisogno di un percorso formativo di cultura del lavoro contemporanea, dovendo anche meglio comprendere l’importanza delle relazioni con il personale nelle sedi sindacali.
Di seguito le note che fin dall’inizio abbiamo inviato all’Amministrazione.
Se si vogliono ottenere migliori condizioni di lavoro e maggiore rispetto per le persone, è necessario che lavoratori e lavoratrici acquisiscano consapevolezza del trattamento che viene loro riservato nonostante l’impegno, la professionalità, la serietà e la collaborazione nel lavoro che quotidianamente prestano e che evidentemente non vengono ricambiati.
Fp_Cgil_-_Ai_DP_e_DR_sul_Lavoro_Agile.pdf
Fp_Cgil_-_Nazionale_-_Procedura_lavoro_agile_.pdf
Fp_Cgil_-_DP1_Rm_-_Istanze_e_contratti_individuali_Lavoro_Agile.pdf
Fp_Cgil_-_DP2_Rm_-_Istanze_e_contratti_individuali_Lavoro_Agile.pdf
Fp_Cgil_-_DR_Lazio_-_Istanze_e_contratti_individuali_Lavoro_Agile.pdf
Fp_Cgil_Lazio_-_Procedura_Adesione_Lavoro_Agile_-_Richiesta_Chiarimenti.pdf
Fp_Cgil_-_Procedura_di_Adesione_al_Lavoro_Agile.pdf
Fp_Cgil_-_Nazionale_-_Segnalazioni_Lavoro_Agile_.pdf