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Igiene Ambientale, protestano i lavoratori. Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel: «. Situazione di stallo e proposte irricevibili intervenga il Comune di Roma”

Si è svolto oggi lo sciopero nazionale dei lavoratori dei servizi ambientali, indetto da Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel per il rinnovo del CCNL, scaduto a giugno 2019. A Roma è stato organizzato un presidio a P.zza Santi Apostoli davanti alla Prefettura. Intorno alle 10.30 una delegazione è stata ricevuta dal Vice Prefetto dott. Stufano.

«Le associazioni datoriali sono responsabili della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto Igiene Ambientale scaduto da oltre 27 mesi. Ora pongono condizioni inaccettabili, per questo chiediamo alle istituzioni di attivarsi nei confronti di Utilitalia e Fise-Assoambiente per superare la complessa fase di stallo». Lo affermano in un comunicato Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

«La Prefettura di Roma – prosegue la nota delle sigle sindacali – si è impegnata a veicolare le nostre istanze rivendicative al sindaco di Roma e all’ANCI al fine di contribuire nel immediato ripristino del dialogo con le controparti datoriali finalizzato a risolvere i problemi emersi in trattativa con l’associazioni datoriale Utilitalia, FISE e Cooperazione le quali  fino a oggi non hanno ascoltato le ragioni mosse dalle OO.SS. firmatarie  penalizzando fortemente le lavoratrici ed i lavoratori del Comparto igiene ambientale. In qualità di rappresentante del governo territoriale di provincie e Città metropolitane  l’ organo prefettizio ha assicurato che si impegnerà da subito investendo il Comune di Roma (nella Capitale sono oltre 6700 i lavoratori interessati al rinnovo del contratto e altri 3300 in provincia) anche attraverso Anci ad attivarsi nei confronti di Utilitalia e Fise-Assoambiente per superare questa complessa fase di stallo».

«Il contratto è scaduto nel 2019 – proseguono nella nota i sindacati – e ora in piena situazione emergenziale le associazioni datoriali pongono condizioni inaccettabili ad un comparto che non si è fermato mai in piena pandemia. Ci riferiamo alle proposte sulla flessibilità estrema dell’organizzazione del lavoro, sulla precarizzazione, al mancato riconoscimento delle professionalità degli addetti agli impianti, alla non erogazione di arretrati e aumenti economici adeguati alla crescita esponenziale del caro vita, alla mancata esigibilità della clausola sociale nei cambi appalto anche a fronte dell’ art. 177 del codice degli appalti ancora non stralciato, tutto questo come elemento ostativo per metterci  nelle condizioni di non poter proseguire la trattativa. Oggi all’incontro abbiamo rappresentato l’impossibilità di individuare una proposta di rinnovo dignitosa e condivisibile dalla categoria, consapevoli del primario ruolo che l’ amministrazione comunale esercita all’interno di una città come Roma, all’ interno dell’ ANCI e all’ interno di AMA essendone il principale azionista pubblico, con conseguente rappresentanza all’interno di Utilitalia».

«Siamo attenti e fiduciosi degli impegni assunti in tema di volontà nel trovare soluzioni – concludono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – ma è doveroso riconoscere ai lavoratori del settore quanto hanno dimostrato durante i lunghi mesi della emergenza pandemica , affrontando con professionalità, coraggio e abnegazione un virus sconosciuto, garantendo quotidianamente e senza alcun rallentamento un servizio delicato ed essenziale come la raccolta e la pulizia delle città, evitando problemi di carattere igienico-sanitari».