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Emendamenti al “Cura Italia” per Enti Locali

La nostra Federazione Fp Cgil Regionale segue le vertenze attive sul territorio, in questo periodo anche legate all’emergenza sanitaria in atto come emergenze operative e cassa integrazione; negli Enti Locali (Comuni, Province, Città Metropolitane e Regione), al momento, si ha la necessità di fronteggiare le criticità economiche.

Questo documento ha il fine di illustrare le motivazioni secondo le quali sarebbe opportuno emendare il “Cura Italia” e contenere i contraccolpi economici e mantenere gli equilibri di bilancio degli Enti.

PREMESSA

Il complesso intervento legislativo così detto “Cura Italia” (Legge 17 marzo 2020, n. 18), necessario a fronteggiare l’emergenza sanitaria da COVID-19, nell’avviare la “FASE 1” ha permesso di mettere in sicurezza la popolazione e gettare le basi per una finanziaria di urgenza, a sostegno di lavoratrici e lavoratori precarie/i e delle attività commerciali che, inevitabilmente, hanno subito un fermo. Non sfuggirà che alcune di queste attività rappresentano per gli Enti Locali, fonte di finanziamento.

Il Governo sta lavorando a misure “anticrisi” che dovrebbero portare linfa nelle casse degli Enti. Si parla di un fondo complessivo di circa 5 miliardi, indicativamente ripartito per circa tre miliardi per Comuni, Province e Città metropolitane e due miliardi per le Regioni; sarà il tavolo di confronto tra le rappresentanze degli Enti Locali, le forze sociali e il Governo ad accordare eventuali differenti distribuzioni e/o implementazioni al fondo, in ragione delle stime già registrate dagli Enti (i Comuni, per esempio, hanno evidenziato che la crisi ha azzerato entrate per imposte di soggiorno, suolo pubblico, pubblicità, rette degli asili, multe e incassi dei parcheggi).

Per le Città Metropolitane la situazione continua ad essere complessa, sia per l’aggravarsi di situazioni precedenti sia per le nuove, determinate nel corso del tempo:

Imposta Provinciale di Trascrizione

Il tema nel nostro Ente è atavico. La sofferenza dovuta alla gestione dell’ITP sul territorio nazionale evidenzia da tempo difficoltà ed ora che le immatricolazioni dei veicoli sono completamente ferme, verranno a mancare anche le esili entrate ipotizzate.

Istanze di rimborso per le accise provinciali sull’energia elettrica

Una sentenza della Corte di Cassazione (n. 27099 del 23 ottobre 2019) ha stabilito l’illegittimità delle accise provinciali sull’energia elettrica pagate per il biennio 2010-2011 il cui gestore originario dell’intera procedura si identifica nell’Agenzia delle Dogane.

Il legislatore ha ritenuto opportuno individuare nelle Città metropolitane gli enti destinatari delle richieste di rimborso delle quote di tributo, relative a quelle annualità e nel caso le istanze dovessero andare a buon fine, anche la Città Metropolitana di Roma Capitale dovrà provvedere al rimborso.

PERCHE’ PRESENTARE EMENDAMENTI – MISURE E OBIETTIVI

Attualmente la situazione è la seguente:

  • – Gli Enti che non hanno ancora approvato i bilanci di previsione, non potranno dichiarare la veridicità degli equilibri previsionali;
  • – Gli Enti che hanno già approvato i bilanci di previsione, in alcun caso potranno confermare gli equilibri in essi contenuti (né nella fase attuale, né in quella di verifica fissata per il 31 luglio).

Alla luce di quanto sopra la sola iniziativa governativa di provvedere con misure anticrisi “limitate” a rimpinguare le casse degli Enti, rischia di essere vanificata da ulteriori uscite mentre gli emendamenti, considerato che in questo momento gli Enti non potranno contare su alcun tipo di incasso, né di natura tributaria né di natura extratributaria, contribuirebbero a creare meccanismi atti a scongiurare crisi di liquidità, utilizzare le risorse disponibili in autonomia, limitando l’intervento dello Stato alle effettive esigenze e alle altrettanto effettive risorse disponibili per gli anni 2019/2020. Contestualmente, senza impatto sulla finanza pubblica, utilizzare deroghe transitorie ai principi contabili, finalizzate a ridurre il fabbisogno finanziario di spesa “obbligatoria” sia nel corso dell’esercizio e successivamente, in sede di rendiconto. Infine, soluzioni anche per gli Enti che hanno chiuso con un disavanzo gli esercizi precedenti e fronteggiare le loro difficoltà consentendo la copertura dei maggiori oneri in un tempo più ampio in modo da ridurre l’impatto finanziario nell’esercizio.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della trattativa tra ANCI, parti sociali e Governo.

Qui puoi scaricare il PDF  pdfComunicato su emendamenti “Cura Italia” per Enti Locali