Ci è stato segnalato da colleghe e colleghi che alcune istanze di proroga di lavoro agile, presentate con modifica di giorni rispetto ai precedenti accordi individuali e fondate su necessità di assistenza a familiari anziani, sono state respinte dalla Dp per “…ragioni di uniformità ed in conformità ai principi già applicati…”.
Inoltre, ci dicono i lavoratori che i responsabili dei loro uffici hanno comunicato verbalmente che la Dp concede maggiore conciliazione vita-lavoro solo a genitori di figli piccoli e a pendolari.
Nonostante l’iter di adesione e valutazione delle istanze ci appaia oggi certamente più coerente alle previsione del Regolamento sul Lavoro Agile, restiamo tuttavia perplessi per ciò che riguarda l’adeguatezza dei motivi di rifiuto comunicati dalla Dp.
Ci chiediamo infatti, rispetto a cosa le richieste di lavoratrici e lavoratori non sono uniformi e a quali principi si riferisce la Dp?
Inoltre, rispetto alle casistiche comunicate verbalmente (genitori e pendolari), non ci risulta siano stati stabiliti criteri di preferenza e ci chiediamo comunque quale età e quale chilometraggio hanno meritato l’attenzione della Dp?
Ma soprattutto, il personale è stato informato?
Queste perplessità le abbiamo sottoposte alla Dp1, con la comunicazione a fondo pagina, chiedendo di sapere anche i numeri degli accordi sottoscritti, distinti in base ai giorni “concordati” e quanti pc portatili sono stati distribuiti al personale in lavoro agile.
L’approccio della Dp ci appare ancora troppo condizionato da una logica piatta, che impedisce di tenere in sufficiente considerazione le esigenze individuali manifestate da una parte del personale e che finisce per tradire, in parte, la stessa ratio dell’istituto senza che emergano di contro effettive esigenze organizzative.
In poche parole, non si comprende la scelta dell’Amministrazione – anche perché si rifiuta di condividerla – soprattutto perché il richiamo ad uniformità e principi è troppo generico e appare sganciato dall’organizzazione del lavoro.
Tutto questo genera confusione e frustrazione delle quali, in particolare in questo lungo periodo di grave carenza di organico, ne faremmo volentieri a meno.
Attendiamo che venga avviato il confronto sindacale nazionale sul lavoro a distanza (agile, remoto, co-working) per provare a migliorare questa impostazione e soddisfare meglio le esigenze di conciliazione vita-lavoro.
Paolo Falcone
Fp_Cgil_-_Dp1_-_Richiesta_informazioni_proroga_lavoro_agile.pdf