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Cristo Re e Villa Betania, arretrati e una tantum non pagati ai lavoratori. Cgil Cisl Uil: “Il 12 marzo presidio di protesta. Applicare subito il contratto o Regione tolga l’accreditamento”

  •  Lavoratori del gruppo sanitario Giomi in presidio il 12 marzo prossimo, dalle ore 10 alle 12, davanti all’Ospedale Cristo Re per rivendicare l’attuazione completa del nuovo contratto Sanità privata, sottoscritto dopo 14 anni di attesa, e ancora disapplicato nelle strutture capitoline della società. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione e fallito il tentativo di conciliazione di fronte al Prefetto, Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio fanno crescere la mobilitazione.

    “Ai lavoratori di Cristo Re e Villa Betania la proprietà non ha ancora pagato né l’ una tantum prevista dal nuovo Ccnl, né gli arretrati. La scusa di attendere che la Regione Lazio eroghi la quota parte delle risorse è una penosa foglia di fico per un gruppo sanitario così rilevante. E di fronte ai dipendenti, una posizione inaccettabile”, attaccano Massimiliano Rizzuto, Fp Cgil Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, Cisl Fp Lazio, Domenico Frezza, Uil Fpl Roma e Lazio. “Nonostante ci sia stato l’impegno delle istituzioni al momento del rinnovo, dal Ministero alla Regione, e sia stata confermata la copertura economica della metà dei costi degli aumenti salariali con risorse pubbliche, l’azienda continua a tenere bloccata la giusta retribuzione dei lavoratori. Una vergogna”.

    “Come per il Policlinico Casilino e tante altre realtà del Lazio, anche al Cristo Re e a Villa Betania, strutture cardine per il sistema sanitario e punto di riferimento per le cure di tanti cittadini e cittadine della regione, si conferma un atteggiamento predatorio da parte delle proprietà”, proseguono i sindacalisti. “Atteggiamento che non è cambiato nemmeno di fronte all’effettivo, enorme impegno che ogni lavoratore ha dato e continua a dare in una fase estremamente difficile come questa: soli nella gestione della pandemia, senza alcun sostegno né riconoscimento, umano e professionale, da parte dei datori di lavoro”.

    “Chiediamo un intervento diretto da parte dell’amministrazione regionale per sollecitare con la massima urgenza il pagamento di arretrati e una tantum. Ma anche per ridefinire le regole: niente accreditamento se non vengono rispettati i requisiti minimi, a partire dall’applicazione, corretta e totale, del Ccnl. Chi opera con risorse pubbliche deve rispettare i lavoratori”, ribadiscono i responsabili di categoria. “Basta dumping, basta false partite Iva, basta condizioni di lavoro contrarie alla dignità. Non si fa profitto illegittimo sulla pelle dei lavoratori, gli imprenditori devono prendersi le proprie responsabilità verso i dipendenti e verso i contribuenti che pagano le prestazioni del Ssr”.

    “Pretendiamo che il contratto sia applicato tutto e subito, come previsto dall’accordo”, concludono Rizzuto, Cuozzo e Frezza. “Per questo venerdì prossimo saremo in presidio al Cristo Re insieme a lavoratrici e lavoratori, e siamo pronti ad arrivare allo sciopero se non ci saranno passi avanti”.

IL VOLANTINO