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COVID19 – Il disinteresse dell’Ente per la salute di lavoratrici e lavoratori

A seguito di un nuovo caso COVID registrato in questi giorni nella sede di viale Giorgio Ribotta siamo stati costretti a ricordare all’Ente (lettera prot 1022 del 2 agosto e 1234 del 4 agosto) che nonostante la procedura preveda che le persone venute a contatto con una/un potenziale contagiata/o, vengano avvisate affinché prendano le necessarie precauzioni per sé stesse e per i propri cari, nulla è stato fatto in tal senso.

Soltanto dopo le nostre segnalazioni gli uffici interessati hanno avviato i controlli necessari anche sulle navette, perché nessuno si era curato di comprendere se la persona venuta a contatto con il virus aveva fruito del servizio previsto per il trasporto dalla stazione metro alla sede e viceversa, di nuovo attivato da qualche settimana.

La riorganizzazione ha influito sulla composizione del tavolo anti covid, per il quale l’Ente non ha ancora proceduto alla nomina dei nuovi rappresentanti di parte datoriale. Nell’unico incontro avvenuto la dirigenza presente si è dichiarata non in condizione di poter prendere decisioni in merito alle modalità di rientro e neppure su altri tavoli l’Ente ha saputo dare risposte differenti se non quelle che la decisione del rientro era stata imposta dalla parte politica motivando la decisione paragonando il rientro nelle sedi con altri Enti che hanno provveduto da tempo e senza tener conto delle specificità degli edifici dell’Ente.

Con nota 1031 del 28 giugno scorso abbiamo inviato una diffida all’Amministrazione affinché si evitasse di procedere in assenza dell’aggiornamento del protocollo anti covid, necessario a stabilire modalità di rientro negli ambienti di lavoro con azioni coordinate tra tutti i servizi. L’appello è rimasto inascoltato inoltre, in questo periodo, diverse sono state le segnalazioni da parte di colleghe e colleghi pervenute, invitate/i al rientro in servizio tramite mail – spesso utilizzando gli indirizzi generici di servizio degli uffici, che non identificano alcuna persona fisica che abbia responsabilità relativamente alla sicurezza o tramite messaggi di WhatsApp o Teams, lasciando alle funzionarie e ai funzionari l’onere di convocare per il rientro cosa non prevista né dal decreto 81/2008 in materia di sicurezza, né dagli accordi contrattuali in materia di posizioni organizzative che devono provvedere alla gestione del personale solo ed esclusivamente per le tematiche strettamente legate all’organizzazione lavoro, certamente non responsabili delle procedure che individuano nel datore di lavoro il responsabile, in questo caso, dei rientri in sede.

L’attività degli uffici, con queste modalità, è finalizzata allo svolgimento del servizio in presenza e non alla necessità di tener conto del numero di persone posizionate nelle stanze, presenti contemporaneamente, anche in quattro.

Per quanto premesso, a tutela della salute di tutte e tutti, il 19 luglio scorso con lettera prot. 1151, abbiamo interessato gli uffici del Ministero della Pubblica Amministrazione, nello specifico quelli del Servizio Ispettivo, delle Relazioni Sindacali e gli Uffici per la valutazione della performance della dirigenza mentre all’interno dell’Ente abbiamo coinvolto i componenti del Nucleo Strategico di controllo che vigila sull’azione della dirigenza, denunciando l’inerzia dell’Amministrazione che procedere a discapito della salute di tutte e tutti. Nella lettera abbiamo evidenziato che le circolari dell’Ente impongono il rientro senza aver discusso e aggiornato i DVR – azione assolutamente necessaria soprattutto in seguito alla riorganizzazione operata ad aprile 2021 che ha modificato la geografia dirigenziale e quindi i riferimenti dei responsabili di ogni dipartimento/servizio; la mancata riapertura delle buvette, subordinata ad un rientro cospicuo di dipendenti nonostante un contratto sottoscritto per servizi da rendere, quasi debbano essere i dipendenti a pagare il rischio d’impresa!!!

E ancora abbiamo denunciato la deroga con la quale l’Ente ha superato le proprie direttive relativamente alle persone fragili, per le quali era stata attivata una procedura curata direttamente dal medico competente che ha rilasciato certificati la cui efficacia non può essere vanificata da una circolare amministrativa.

Il nuovo decreto legge n. 105 del 23 luglio 2021, proroga lo stato di emergenza dovuto alla pandemia da Covid19 fino al 31 dicembre 2021 e le notizie che si susseguono nei TG non tranquillizzano rispetto all’aumento dei casi in continuo aumento.

In presenza di decisioni contraddittorie dell’Amministrazione che non garantiscono uniformità di comportamenti per la sicurezza di tutte e tutti, continueremo con le nostre denunce in tutte le sedi possibili a tutela di lavoratrici e lavoratori.

Di seguito puoi scaricare le lettere inviate e il nostro comunicato in pdf 

pdfDiffida all’Ente e richiesta di sospensione della Circolare nr 26 del 25 giugno 2021

pdfDenuncia al Ministero della Funzione pubblica e all’OIV interno per la verifica dell’attività dirigenziale

pdfRichiesta controlli interni a seguito della manifestazione di un nuovo caso di infezione da Covid nell’Ente

pdfCOVID e sicurezza: richiesta controlli sulle navette

pdfComunicato del 6 agosto a seguito del caso covid nell’Ente