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Coronavirus. Policlinico Umberto I senza Servizio prevenzione e protezione per i lavoratori. Cgil Cisl Uil: “Inaudito, dipendenti esposti al rischio a causa dei mancati rinnovi di contratto ai precari. Regione intervenga subito”

“E’ inaudito che in tempi di epidemia da coronavirus il più grande ospedale
d’Italia sia sprovvisto sia del responsabile che degli addetti al Servizio di prevenzione e protezione
dei lavoratori”. Questa la denuncia di Francesco Frabetti, Giovanni Fusco e Fabio Ferrari, segretari
territoriali di Fp Cgil Rieti Roma Est Valle Aniene, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio, in merito
alla sconcertante condizione in cui si trovano a lavorare i dipendenti del Policlinico Umberto I:
“Non si tratta solo di una gravissima violazione del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, ma di un
atteggiamento sconsiderato nei confronti dei dipendenti che, proprio quando le misure e le
precauzioni devono essere rafforzate, si trovano ancora più esposti al rischio”.

“Come Cgil Cisl e Uil abbiamo scritto il 16 gennaio scorso ad azienda e Regione per chiedere di
provvedere immediatamente, ma ad oggi nessuna risposta. Solo un avviso pubblico per le
manifestazioni di interesse a ricoprire l’incarico, pubblicato fuori tempo massimo e rimasto senza
effetto”, spiegano i segretari. “Dopo il 31 dicembre 2019, infatti, come è successo a tanti lavoratori
precari con requisiti per la stabilizzazione, anche al responsabile Rspp non è stato rinnovato
l’incarico. Cioè mentre si richiamano in servizio i pensionati, si lasciano a casa i precari qualificati e
già incardinati nelle strutture. E questo è il risultato, che si aggiunge ad una condizione drammatica
in cui mancano anche gli addetti alla prevenzione e sicurezza, così come i medici competenti per i
controlli periodici al personale del policlinico”.

“La Regione Lazio, immobile da quasi due mesi su questo punto, deve intervenire subito per
risolvere la situazione”, concludono Frabetti, Fusco e Ferrari. “Qui non è in gioco soltanto la cattiva
gestione dell’Umberto I, ma la salute e la sicurezza delle persone che sono in prima linea per
assicurare i servizi sanitari e difendere le comunità dall’epidemia”.

Scarica il comunicato: